Titi: “Il porto di Brindisi l’unico in Puglia che può ospitare anche 10 mega-yacht contemporaneamente”
BRINDISI – La vicenda dello yacht che lamentava mancanza di acqua e luce sulla banchina centrale ritengo sia stata esageratamente gonfiata ma ha aiutato ad evidenziare due aspetti: uno legato ai servizi presenti in banchina e l’altro a quello della pianificazione urbanistica.
Sulla prima questione c’è da fare una precisazione: al contrario di quanto si è detto e scritto, l’acqua viene fornita su richiesta da una ditta incaricata. Non vale lo stesso per l’energia elettrica ma nel porto esistono altre infrastrutture private che forniscono anche l’energia elettrica seppure non sempre in maniera adeguata ai mega yacht. Pertanto il comandante di uno yacht può decidere di pagare un servizio in un marina privato o in alternativa ormeggiare su una banchina pubblica sulla quale non ci si può aspettare di ricevere gli stessi servizi.
Personalmente sono amministratore di una società che fu creata per gestire ormeggi di mega yachts e che ottenne una concessione di una parte della banchina centrale già prima della sua riqualificazione ma che non ha potuto attivare gli investimenti programmati a causa dei vari lavori che si succedono da anni. Quando questi termineranno sarà possibile offrire un servizio anche di energia elettrica quanto meno nell’area concessa.
La banchina in questione al momento è ad uso pubblico ed è per questo che non possono essere forniti servizi a pagamento come l’energia elettrica se non da chi possa gestirli.
Ecco perché le colonnine presenti in banchina, cone ho sempre sostenuto, ritengo siano state un investimento sbagliato. Perché quella tipologia di colonnine potrebbe andar bene solo all’interno di un approdo gestito e protetto.
Riguardo la pianificazione,dal mio punto di vista ritengo che la Puglia al pari di poche altre regioni italiane, abbia le condizioni ideali (clima, posizione geografica, attrattivita’ turistica, lunghezza ed esposizione della costa) per poter attrarre un gran numero di mega yacht sia in transito che per la sosta invernale. Un mercato sempre più in espansione che genera una importante economia diffusa nei territori che riescono a comprendere e a cogliere queste opportunità.
Per farlo bisogna però creare in Puglia una rete di approdi e marine attrezzati per questo mercato lungo tutta la costa, nei borghi sul mare (penso a Monopoli per esempio) e di ormeggi idonei a barche di lunghezza pari e superiori a 50 metri.
I pochi marina realizzati in Puglia non sono stati progettati per barche di lunghezze oltre ai 40 metri circa e gli approdi per il diporto, dove presenti, non solo sono strutturati per imbarcazioni di piccole e medie dimensioni ma non hanno possibilità di ospitare barche di turismo di transito. E allora accade che in un porto come Otranto non sia possibile trovare un posto barca per il transito in estate!
Proprio in quel porto accade che non basta neppure un sindaco illuminato e determinato a puntare su questo settore attraverso la creazione di pontili galleggianti per riuscire a realizzare un’opera perché un burocrate per es della Soprintendenza riesce a decidere, diffidare e magari anche a denunciare un sindaco proattivo che dichiarò“..Con la politica che genera quadri normativi incerti, si delegano a burocrati le decisioni strategiche sul nostro territorio, con Soprintendenze che anziché migliorare le nostre visioni di sviluppo sostenibile della città, pongono solo divieti assoluti”.
La colpa è del “sistema Italia” che purtroppo non ha una logica grazie alla quale un territorio possa decidere un modello di sviluppo e agire in quel senso attraverso chi democraticamente è stato eletto.
La mia agenzia ha sviluppato da oltre venti anni un settore esclusivamente dedicato all’assistenza di mega yacht e partecipa con costanza a tutte le fiere specializzate nel mondo facendo privatamente promozione della Puglia quale destinazione. Fa parte da anni del gruppo Luise, uno dei maggiori network specializzati nell’assistenza di megayacht ed in grado di attrarre un gran numero di yacht ma l’impegno dei privati non può bastare se non accompagnato da una politica di sviluppo e di investimenti pubblici nelle infrastrutture.
Il porto di Brindisi è al momento l’unico porto della regione che può ospitare contemporaneamente anche 10 mega yacht soprattutto nel porto interno -ideale per gli ospiti che chiedono l’ormeggio in prossimità del centro storico- ma perché si possa davvero promuovere la Puglia come destinazione allora è necessario che uno yacht possa svolgere una crociera sapendo di poter contare su una rete di porti non distanti tra loro lungo la costa con ormeggi sicuri e servizi adeguati.
La pianificazione urbanistica a partire da quella regionale dovrebbe essere sensibile a queste logiche e questo potrà’ accadere solo grazie ad una forte volontà politica nazionale e regionale che metta intorno ad un tavolo tutti i soggetti istituzionali dell’intera regione che solo se unita potrà centrare l’obiettivo. Altrimenti continueremo a fare la lotta fra poveri, a sentire l’assessore comunale di turno che ironizza sulla ricchezza degli ospiti di uno yacht, di un autorità’ portuale che opera in autonomia in assenza di una vera politica univoca di sistema regionale (logica per la quale fu trasformata in autorità di sistema) e di imprenditori che pur di raggranellare il finanziamento di turno realizzano approdi senza logica ne’ mercato o altro che continuano a promuovere nelle fiere un territorio gestito da chi non fa nulla perché qualcosa possa nascere.
Deve essere chiaro: la promozione non ha senso se manca il prodotto da promuovere.
Post Teo Titi, Presidente Ops