Piano Casa, l’impugnativa del Governo non è stata più ritirata. Amati: “Sleale collaborazione del Ministro Gelmini che disattende il Ministro Franceschini: chiediamo la proroga al 2022”
BRINDISI – “Sul Piano casa non si può più sostenere la situazione di incertezza determinata dal ministro Gelmini nonostante il ministro Franceschini abbia dato parere favorevole al ritiro dell’impugnazione da ben tre mesi. Perciò ho depositato una proposta di legge di proroga del Piano casa a tutto il 2022, nel testo già ritenuto legittimo dal Ministero della cultura, così da tagliare la testa al toro, rassicurare cittadini e imprese, e occupare il tempo a lavorare piuttosto che a leggere le carte bollate”. Lo comunica il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati, promotore di una proposta di legge di proroga del termine di validità del Piano casa, sottoscritta anche dal consigliere regionale Filippo Caracciolo.
“La proposta di legge intende conseguire la proroga a tutto il 2022 del Piano casa, così da offrire con maggiore anticipo le certezze di quadro giuridico che i cittadini s’attendono e, contestualmente, risolvere una questione – allo stato irrisolta – di rapporti tra Regione Puglia e Ministero delle Regioni, che rischia di sfociare in giudizio di sleale collaborazione.
Infatti, con l’articolo 15 della legge regionale n. 35/2020 era stata stabilita la proroga a tutto l’anno 2021 del Piano casa. Questa disposizione fu dapprima osservata, con relativa proposta d’impugnazione, con nota del MIBACT del 10.2.2021; con successiva nota, sempre del MIBACT e indirizzata al Dipartimento degli Affari regionali, si prendeva atto dell’avvenuta presentazione di una proposta di legge per l’abrogazione dell’articolo 6, comma 2, lettera c-bis della Legge regionale n. 14 del 2009, cioè il motivo principale della proposta d’impugnazione dell’art. 15 della L.R. 35/2020, rinviando però a un impegno formale del presidente della Giunta regionale per evitare la delibera d’impugnazione del Consiglio dei Ministri e ribadendo che “qualora la proposta di legge venga approvata dal Consiglio regionale, questo Ministero provvederà a richiedere la rinuncia all’impugnazione”.
Detto impegno formale non fu però assunto dal presidente della Giunta regionale, per cui il Consiglio dei ministri deliberò l’impugnazione dell’art. 15 della LR 35/2020.
Successivamente, il Consiglio regionale provvedeva ad approvare l’abrogazione dell’art. 6, comma 2, lettera c-bis della legge regionale n. 14 del 2009, con l’art.o 1 della lr 3/2021, mantenendo cioè l’impegno di leale collaborazione nei confronti del Governo nazionale, già rappresentato con la precedente nota del presidente del Consiglio regionale del 25.2.2021.
In virtù di tanto, il Ministero della cultura, mantenendo a sua volta l’impegno di leale collaborazione, in data 2.4.2021 proponeva al Dipartimento degli Affari regionali la rinuncia all’impugnativa nei confronti della legge di proroga al 2020.
Ad oggi, generando purtroppo problemi e incertezze nella esecuzione delle diposizioni impugnate e nuocendo all’obbligo di lealtà nei rapporti tra Stato e Regione, il Dipartimento degli Affari regionali non ha ancora proposto al Consiglio dei ministri la delibera di rinuncia all’impugnazione.
Per evitare lungaggini e caricandoci di oneri risolutivi ulteriori, il tutto nella consapevolezza dell’unità dello Stato e comunque accordati con il punto di vista del Ministero della Cultura, abbiamo depositato – in anticipo rispetto al solito – una proposta di legge per prorogare al 31 dicembre 2022 il termine di validità del Piano casa, al fine di conseguire gli incrementi volumetrici consentiti dalla stessa legge.
Il motivo di tale proroga, osservato anche nella prospettiva dei ripetuti provvedimenti legislativi di proroga del termine sancito dal documento legislativo storico, consiste nell’assicurare i benefici delle disposizioni normative in discorso anche ai cittadini che per motivi congiunturali (per esempio la mancata disponibilità economica per intraprendere l’iniziativa edilizia) non siano stati nelle condizioni di avanzare la propria istanza progettuale, ai quali si aggiungono quelli che non hanno potuto usufruire dello strumento a causa dell’emergenza pandemica.
La proroga dei termini, anche per l’anno 2022, è peraltro accordata con la piena vigenza della fonte normativa statale che ha abilitato le Regioni a introdurre nel proprio ordinamento lo speciale strumento del Piano casa e cioè l’art. 11 del Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, e la successiva intesa della Conferenza unificata Stato-Regioni dell’1 aprile 2009; sicché, qualora il legislatore statale ritenesse cessate le ragioni straordinarie che giustificarono l’adozione del DL 112/2008, non avrebbe che da abrogarlo, così rendendo non più esperibile la strada delle proroghe regionali. Ma sino a quel momento mi pare ragionevole mantenere in vita questo straordinario strumento capace, assieme, di evitare il consumo di suolo, di ridurre i rischi di corruzione per eccesso di discrezionalità e favorire l’incremento del lavoro e dei piatti a tavola”.