BRINDISI – In riferimento alla nota emanata in data odierna dall’amministrazione comunale di Brindisi circa lo stato di abbandono e degrado in cui versa l’area a ridosso dello stabilimento balneare “Oktagona”, riteniamo che anziché fornire certezze ai cittadini alimenti ulteriori dubbi e preoccupazioni circa il destino di importanti “porzioni” di costa non solo sotto il profilo della cura e la salvaguardia. Nello specifico emerge il fatto che l’area sia stata concessa ad un privato da parte della Regione Puglia, aggiungiamo, nell’indifferenza del Comune di Brindisi. Nel merito avemmo modo, già nella passata stagione estiva, di sollevare la questione alla comparsa dei primi cartelli e l’installazione di alcuni cancelli a delimitare la zona e ad impedirne la piena fruibilità. Si concretizzano, purtroppo, le nostre preoccupazioni. Se così fosse, infatti, emergerebbe un dato ancor più preoccupante della mancata pulizia vale a dire la privatizzazione, l’ennesima, di un importante tratto di costa con arenile. Ai brindisini, abitanti di una città di mare, a quanto pare non resterà che rimanere a casa tra non molto salvo optare per l’accesso ai costosi lidi a pagamento, per chi ne ha la facoltà, o ad avventurarsi sugli scogli stante l’impraticabilita’ di ampi tratti di costa per divieti legati allo stato della falesia o per rischio ambientale come nel caso dell’ex lido Provincia di cui si attende la bonifica. Riteniamo tardivo e fuorviante l’annuncio, dell’amministrazione comunale di Brindisi, di un incontro con la Regione Puglia al fine di acquisire l’area. Tardivo in quanto per l’ennesima volta c’è voluta una pubblica denuncia per far emergere il problema. Fuorviante stante la già avvenuta concessione ad un privato. Intanto c’è chi plaude all’interessamento dei privati verso la costa Nord, peccato che ad oggi gli investimenti non hanno riqualificato o reso fruibili nuove aree per la balneazione al contrario hanno sottratto alla collettività solo zone di pregio apparentemente impraticabili solo a causa della mala gestione amministrativa. Invitiamo, pertanto, la cittadinanza a prendere coscienza di quanto sta avvenendo se non si vuole essere privati di un “Bene Comune”. Alla politica, invece, chiediamo di non abusare di tale termine quando nella gestione amministrativa si pensa a tutt’altro che all’interesse della collettività.
F.to Il Presidente provinciale
Zippo Giuseppe