Un brand non fa di Brindisi una destinazione turistica: attendiamo risposte dall’assessore Taveri
BRINDISI – Questa mattina, in Commissione consiliare, l’assessore Taveri ha presentato l’iniziativa di dotare la città di un brand grafico che possa comunicare all’esterno in maniera efficace la città di Brindisi come destinazione. Il brand dovrebbe servire a far percepire la città come affidabile e credibile in termini di offerta turistica.
Come osservato dal Consigliere Oggiano, però, ci sono delle precondizioni minime che andrebbero garantite. Ad esempio, la consigliera Portolano ha voluto smentire la notizia che il 2 giugno il Monumento al Marinaio fosse chiuso (ha dichiarato che ci sono stati 260 visitatori). Non capiamo chi abbia voluto smentire, dato che noi abbiamo contestato il fatto che il Monumento fosse chiuso nel tardo pomeriggio, il che ha fatto rimediare una brutta figura alla città nei confronti – tra gli altri – di alcuni membri dell’associazione Marinai d’Italia che, giunti a Brindisi da varie parti del Paese, si sono ritrovati le porte del Monumento chiuse. Tra l’altro, secondo la comunicazione del Comune, i monumenti, quel giorno, sarebbero dovuti essere chiusi o aperti solo su prenotazione. E se non avessimo fatto presente noi al Comune che i monumenti, decreto alla mano, possono restare aperti nei weekend, probabilmente sarebbero ancora chiusi o la loro apertura non sarebbe stata comunicata attraverso le nuove grafiche predisposte dall’ufficio turismo. Ci permettiamo sommessamente di suggerire che prima che belle, le grafiche devono riportare informazioni corrette e puntuali.
Altro aspetto: visto che si è così attenti alla percezione della destinazione Brindisi, ci chiediamo e chiediamo all’assessore Taveri (da noi già contattata nella giornata di ieri perché l’argomento, a nostro avviso, merita una competente risposta, e chi meglio dell’assessore Taveri la può fornire avendo la stessa lavorato per confezionare l’offerta turistica di Taranto sul mercato crocieristico) come possa proporsi in maniera credibile una città – Brindisi – che una compagnia come Msc si vergogna quasi a proporre, accostando nei propri itinerari al nome di Brindisi quello di Lecce e fornendo come presentazione grafica della città una foto di Ostuni. Ecco, siccome a Taranto tutto questo non succede, perché Taranto resta Taranto sia come nome che come presentazione grafica, e siccome a Taranto i crocieristi vengono portati nelle spiagge della Marina di Taranto e in città tramite ben 4 escursioni diverse mentre a Brindisi Msc organizza una sola escursione in città e i crocieristi li porta a Porto Cesareo, abbiamo chiesto all’assessore cosa ha fatto affinché Taranto venisse venduta in maniera così efficace e cosa può fare – se può fare qualcosa – affinché Brindisi non venga bistratta e venduta in quella opinabile maniera. Per dire: ha contattato Msc per discuterne? Attendiamo risposte, consapevoli che l’assessore avrà bisogno di tempo prima di ottenere risultati e di recuperare il terreno perso nel corso degli anni. Al momento ci risulta che il Presidente dell’Autorità portuale abbia contattato la compagnia per discutere del tema da noi sollevato. Sarebbe carino, dato che si parla di co-pianificazione, che l’assessore e il presidente dell’ente portuale si incontrino e discutano anche di queste situazioni (stesso invito rivolgiamo alla Soprintendenza per inserire il castello Alfonsino nei tour). Al momento ciò non è avvenuto, ma siamo certi che l’assessore abbia già in agenda un incontro con l’ente portuale. Perché il brand di una città come Brindisi non può che avere al centro il suo porto, con il quale questa Amministrazione continua ad avere un rapporto bizzarro.