Home Politica Gasdotto Tap-Snam, Amati: “Comune di Brindisi rifiuta le opere di urbanizzazione che invece i cittadini chiedono”
Gasdotto Tap-Snam, Amati: “Comune di Brindisi rifiuta le opere di urbanizzazione che invece i cittadini chiedono”
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Gasdotto Tap-Snam, Amati: “Comune di Brindisi rifiuta le opere di urbanizzazione che invece i cittadini chiedono”

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BRINDISI – “È incredibile. Snam chiede di fare investimenti di urbanizzazione a suo carico, peraltro chiesti dai cittadini, e i comuni fanno manfrina e si rifiutano di dialogare. E in questa assurdità spicca il caso Brindisi”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Le proprie opinioni ideologiche non possono condizionare la funzione pubblica e i relativi doveri. Un sindaco non può infliggere un danno ai suoi cittadini per coltivare i suoi personali pregiudizi, arrivando a rifiutare un dialogo con una società pubblica come Snam, che si è dichiarata disponibile a realizzare le opere di urbanizzazione in un quartiere come quello di Brindisi-Torre Rossa.

Si preferisce tenere strade sterrate e buie, quartieri senza acqua e fogna, cioè prive di qualsiasi segno di civiltà, piuttosto che collaborare con una società pubblica che intende realizzare investimenti. E su tutto spicca, ovviamente, l’incapacità di realizzare le opere con fondi propri, la violazione di una gran quantità di leggi in materia di urbanistica, igiene e salute, e il rifiuto di assecondare un’opera come il gasdotto che, sino a prova contraria, è stato realizzato con autorizzazioni rilasciate ai sensi della legislazione vigente.

Si pone dunque un gran problema di legalità e civiltà, che almeno sulla carta dovrebbero essere patrimonio acclarato di tutti e che, invece, pare essere dimenticato da storie politiche che a parole si richiamano alla sinistra.

È stato davvero imbarazzante ascoltare un manager Snam confessare l’impotenza nel realizzare ciò che i cittadini chiedono; basti per questo pensare che mentre in quei quartieri le persone vivono oltre il limite della decenza e inquinando il suolo e la falda, parte della classe politica continua a marchiarli come loschi abusivi, dimenticando che gli insediamenti sono stati oggetto di un Piano di recupero approvato negli anni scorsi dalla Regione e che il Comune non riesce ad attuare”.