BRINDISI – I Carabinieri Forestali hanno da tempo messo in atto una lotta senza quartiere al deprecabile fenomeno del “rifiuto selvaggio” in tutta la provincia di Brindisi, ed in alcune zone in particolare, dove il degrado è più accentuato, con accumuli ripetuti fino a formare vere e proprie discariche abusive nelle campagne attorno ai centri abitati.
Una di queste zone, su cui si è concentrata l’ attenzione nelle ultime settimane, è quella compresa fra il Santuario di Jaddico e la contrada Brancasi, nella contrada detta “Pilella”, in agro di Brindisi.
Dopo pattugliamenti ripetuti ed appostamenti, i Militari del Nucleo Investigativo (NIPAAF) del Gruppo CC Forestale di Brindisi hanno individuato un camion a cassone aperto, nell’ atto di scaricare in tutta fretta rifiuti vari (soprattutto derivanti da attività di “svuotacantine”, come materassi, mobilio fuori uso, parti di infissi, ecc.), lungo una strada poderale della suddetta contrada.
All’ avvicinarsi della pattuglia dei Forestali, il camion è ripartito a tutta velocità, iniziando una fuga per le stradine di campagna della zona, fino ad essere raggiunto e bloccato nei pressi di un’ abitazione non distante.
A quel punto, e con il rinforzo di una pattuglia della Stazione Carabinieri Forestale di Ostuni, sono stati identificati gli occupanti dell’ automezzo: G.P. di anni 47, proprietario, ed un minorenne, risultato essere, nella circostanza, il conducente.
Il primo è stato deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi, il secondo a quella dei Minorenni di Lecce, per i reati, in concorso, di gestione di rifiuti non autorizzata (art. 256, comma 1, lett. a) e b) del Decreto legislativo n. 152 del 2006, noto come “Testo Unico Ambientale”), nonché di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 del codice penale).
I due soggetti operavano nella completa illegalità, propria del diffuso fenomeno dei “padroncini”, non avendo iscritto il proprio autocarro alla Sezione regionale dell’ Albo nazionale dei Gestori dei Rifiuti, quindi senza alcuna abilitazione al trasporto. Il mezzo, naturalmente, è stato sottoposto a sequestro preventivo penale ed affidato ad un custode giudiziario autorizzato.
E’ inoltre stato elevato un verbale ai sensi dell’ art. 115 del Codice della Strada, a carico dell’ accompagnatore e proprietario, per la conduzione del veicolo da parte di minorenne, fuori dalle circostanze previste.