Il castello dei sogni accoglierà oltre 400 visitatori al giorno e tante iniziative. E sarà gestito da un’imprenditrice brindisina
BRINDISI – Sarà un processo lungo ma l’importante era partire. Tante aree del castello non sono ancora fruibili, un modello di gestione è ancora di là a venire, i lavori per il completamento del secondo lotto dell’appalto sono appena iniziati, il compendio monumentale somiglia tanto a un cantiere e ciò costringe all’applicazione di forti restrizioni per ragioni di sicurezza. Tutto vero. Ma riaprire un gioiello del genere deve rappresentare un motivo di entusiasmo e di orgoglio per Brindisi. Quella di oggi – come ha affermato il sindaco – non sarà stata una inaugurazione, ma è una grande festa. E a proposito del sindaco, qualche precisazione in merito alle sue dichiarazioni. Limitare la partecipazione alle visite guidate a gruppi di 20 non significa che potranno accedere al Forte solo 20 persone all’ora, perché sarà possibile ospitare fino a 6 gruppi di visitatori contestualmente quando la Puglia entrerà in zona bianca. Ciò vuol dire che potranno accedere fino a 420 visitatori al giorno attraverso le visite guidate. Tutti speriamo che possano giungere orde di turisti, ma – va chiarito – il contingentamento non è dovuto al Covid ma alla pericolosità di alcune aree del Forte e alla necessità, pertanto, di tenere sotto stretto controllo i vsitatori. Può essere condivisibile o meno ma la ratio della scelta è questa.
Un’altra bella notizia è rappresentata dal fatto che a gestire il programma di valorizzazione di uno dei castelli più importanti d’Italia saranno dei brindisini, ovvero l’associazione Le Colonne di Anna Cinti, che ha ricevuto l’incarico dalla Soprintendenza per quello che ha dimostrato sul campo nel corso degli anni, anche in altre realtà della provincia (vedi Carovigno). E che a Brindisi, città storicamente poco attenta al turismo e alla valorizzazione dei beni culturali, esistano giovani imprenditrici nel campo culturale che credano nel territorio, ottengano risultati e non siano costrette a emigrare per affermarsi, traguardando affidamenti eccellenti come la gestione di un monumento dal valore inestimabile come il Castello Alfonsino, forse rappresenta una circostanza che avrebbe meritato più attenzione da parte del sindaco, pronto invece a sminuire pubblicamente il programma di valorizzazione che probabilmente non conosce nel suo complesso. Un programma che certo non si limiterà alle visite guidate. Né tantomeno è vero – per completezza d’informazione – che non esista un numero per le prenotazioni come denunciato dal Primo cittadino.
Ed a proposito del programma di attività, per i mesi di giugno e luglio si partirà con le seguenti iniziative:
LA MAPPA DELLE PERCEZIONI
Coinvolgimento della comunità
• EDUCATION TOUR
Giornate dedicate alle guide turistiche e agli operatori turistici
• VISITE GUIDATE
“Faro, abbazia, fortezza: due millenni a guardia del porto di Brindisi”
“Architettura di guerra: progettare bastioni e baluardi in mezzo al mare”
“Percorso paesaggistico/naturalistico”
“Dal centro storico al Forte a Mare – Minicrociera in porto”
“Forte a Mare in bus”
• INIZIATIVE PER FAMIGLIE
“Una giornata al Forte”
“Il Forte a Mare accoglie la famiglia con iniziative Family and Kids Friendly”
• CAMPUS CULTURALE ESTATE
Laboratorio secondo il metodo Steam
Laboratorio di Arte Terapia/Arte contemporanea
Simulazione di scavo archeologico
Questo programma costituisce solo una traccia iniziale di un ventaglio di proposte, come detto, molto più ampio, che nei prossimi mesi sarà dispiegato per intero.
In merito agli interventi realizzati nel primo lotto di lavori sul compendio monumentale, invece, questi hanno sostanzialmente riguardato il recupero di una prima parte dell’edificio finalizzato ad una proposta di valorizzazione legata ad un percorso di fruizione controllata.
Di seguito l’intervento della Soprintendente Davidde, che traccia le coordinate d’interesse storico, architettonico e archeologico.
“Il monumento, in parte già recuperato con precedenti lavori di restauro, a causa del susseguirsi di atti vandalici, non aveva potuto esplicare le sue potenzialità a vantaggio della collettività poiché tali eventi ne avevano inficiato la fruibilità in sicurezza.
L’intervento oggi completato è stato indirizzato verso il recupero di un percorso di visita narrato poiché è accompagnato anche da una APP multimediale che guida il visitatore alla scoperta del sito attraverso la sua storia, il suo rapporto con la città e col il porto dall’inizio della sua presenza fino ad oggi, la comunicazione dei risultati ottenuti con il restauro e la ricerca.
Ad esempio, la redazione della fortezza era nota nella sua evoluzione architettonica desunta dalle fonti scritte che collocano la sua attuale e ultima composizione al 1609: tuttavia, una campagna di saggi archeologici effettuati durante i lavori all’interno della piazza d’armi, hanno permesso di indagare il sito su cui sorge oggi il complesso monumentale e riferire di una sua frequentazione già dall’Età del Bronzo. Tale scoperta mette in relazione diretta quindi l’Isola di Sant’Andrea con il vicino sito di Torre Guaceto, già noto per la presenza di sistemi insediativi riferiti a tale periodo storico.
Ulteriori informazioni sono state assunte dai saggi in relazione all’uso della piazza d’armi come luogo di accampamento delle truppe, essendo stati rinvenuti strati combusti con i resti di cibo cotto, oltre che due monete una riferibile al periodo aragonese e un’altra al periodo post unitario.
Durante i lavori poi sono state aggiornate le conoscenze delle fasi costruttive della fortezza, con particolare riferimento alla stratificazione dell’androne del piano terra del Forte che ha rivelato la sequenza di implementazione del sistema difensivo che necessiterà quindi di ulteriori approfondimenti.
L’idea del percorso si sviluppa anche attraverso un racconto paesaggistico del luogo dal momento che la particolarità del sito è la presenza di un giardino mediterraneo spontaneo sorto sul cavaliere nord, sopra il sistema di cisterne, che nei secoli ha creato un suggestivo angolo rinaturalizzato che oggi accoglie flora e piccola fauna che si alterna a seconda delle stagioni.
I cospicui interventi di restauro e consolidamento (oltre alla riqualificazione dei percorsi, degli impianti e dei serramenti) hanno interessato soprattutto le murature esterne: tratto di muraglia a Nord, parte di muraglia ad Est e ad Ovest, fino alla ricomposizione del tratto di mura orientale in chiave contemporanea per la ricucitura del percorso in quota sui camminamenti di ronda che offrono oggi la possibilità di visitare l’intero circuito murario fino ad accompagnare il visitatore all’interno delle sale del primo piano del Forte, riqualificati i percorsi, gli impianti e i serramenti.
In una sala di questo livello è stata allestita una installazione video che racconta, raccogliendo il frutto della
ricerca iconografica, archivistica e bibliografica, una curiosa vicenda accaduta durante l’ultimo assedio dei Veneziani, narrata attraverso la voce di un soldato che scrive al suo comandante un accorato appello per la difesa del Forte”.