Castello Oria, Pagliaro: “Bene straordinario da riaprire al pubblico. Ho presentato mozione per dichiarazione interesse eccezionale”
ORIA – Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Un gioiello sepolto: questo è il castello di Oria, perla del brindisino. Da ormai quattordici anni questo maniero monumentale, che ha avuto un ruolo centrale nella storia del Salento e della Puglia, è chiuso al pubblico. Una strada per garantirne la più ampia fruizione è avviare il procedimento per la dichiarazione d’interesse eccezionale, come previsto dall’articolo 104 del decreto legislativo 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Possono essere dichiarati d’interesse eccezionale le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico ed etnoantropologico particolarmente. Ed è proprio il caso del castello di Oria.
Ecco perché ho presentato una mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi in questo senso, chiedendo alla Soprintendenza che venga avviato il procedimento per la dichiarazione d’interesse eccezionale del castello di Oria, in modo da renderlo nuovamente fruibile al pubblico come avvenuto per circa settant’anni fino al 2007, in considerazione dell’eccezionale valore storico, architettonico e culturale di questo bene fortemente identitario della Terra d’Otranto.
D’altronde, il suo interesse particolarmente importante fu già riconosciuto nel 1955 con decreto dell’allora ministro della pubblica istruzione. Anche l’area archeologica sulla quale il maniero insiste, dichiarata di interesse rilevante nel 2010, possiede i requisiti stabiliti dalla norma affinché il Miur possa procedere alla dichiarazione d’interesse eccezionale.
Per imponenza e collocazione geografica, il castello domina l’ampia pianura circostante a ridosso dell’antica via Appia, a metà strada tra Taranto e Brindisi. Nelle sue mura è racchiusa una piazza che, potendo contenere sino cinquemila combattenti, costituisce un esempio forse unico per dimensioni nel panorama dell’architettura militare della Terra d’Otranto.
Riaprire i battenti di questo monumento significherebbe rendere giustizia a pagine importantissime della nostra storia, che incrociano i destini di personaggi illustri come Federico II (che vi avrebbe dimorato per attendere la futura sposa, figlia di Giovanni di Brienne), Alfonso II d’Aragona (che da qui partì col suo esercito alla volta di Otranto per liberarla dall’occupazione turca), San Carlo Borromeo (che vendette il castello di Oria con il suo feudo per dispensare il ricavato della vendita ai poveri e alle opere pie).
Ecco perché è importante che il Consiglio voti compatto questa mia mozione, per restituire ad Oria l’orgoglio di un castello che merita un ruolo di primo piano nei percorsi turistici e culturali salentini”.