Palamara sul pm dell’inchiesta Ilva che ha travolto anche Vendola: “Mi dicono cose turche, mi giungono notizie pessime”
Le chat di Luca Palamara non finiscono di fornire succulenti elementi. Nel libro “Magistropoli” di Antonio Massari, infatti, viene ripreso uno scambio di messaggi tra Palamara e il suo compagno di corrente di Unicost Sirignano nel quale si tratteggia un quadro poco edificante di Pietro Argentino, il procuratore aggiunto che dal 2013 al 2017 ha lavorato a Taranto chiedendo – da numero due di quella Procura – il rinvio a giudizio dell’ex governatore della Puglia Nichi Vendola per la nota vicenda giudiziaria che ruota attorno alla gestione dell’ex Ilva.
Di seguito il suggestivo passaggio cui si fa riferimento.
“Ecco: «non siamo puri» e «facciamo anche noi cazzate». Sirignano sembra in preda a una sorta di flusso di coscienza rispetto alle scelte di Unicost (il dialogo tra Sirignano e Palamara sorge a valle dell’amarezza per la mancata nomina di Federico Cafiero De Raho come procuratore generale di Napoli, seppure successivamente riusciranno a metterlo a capo della Direzione Nazionale Antimafia, ndr).
“Io mi auguro che Federico non paghi per le cazzate e porcate che anche noi facciamo” continua Sirignano. “Ora si scatenerà il putiferio. E noi ancora non potremo parlare perché anche ieri abbiamo votato gente impresentabile”. L’accenno alla “gente impresentabile” incuriosisce Palamara: “Chi?”, chiede, “Chi abbiamo votato ieri?”. “Io apprezzo lo sforzo ma se non cambiamo non avremo da dire nulla” risponde Sirignano prima di fare il nome dell’impresentabile: “Argentino”. Parlano di Pietro Argentino procuratore capo di Matera (dal 2017, ndr). Sulla nomina del quale, come vedremo, secondo alcune testimonianze sarebbe intervenuto persino un funzionario del Ministero dell’Interno, Filippo Paradiso. Incuriosito dalle parole di Sirignano, in quelle stesse ore Palamara chiede conto della nomina di Argentino a Massimo Forciniti, presidente del tribunale di Salerno ed ex membro del csm di Unicost: “Mi giungono notizie pessime di Argentino” scrive Palamara a Forciniti “abbiamo sbagliato?”. “No”, gli risponde Forciniti, “lascia stare… non è uno scienziato, ma un lavoratore… non amato dai politici…”. Il riferimento sembra collegato al fatto che Argentino, da pm a Taranto, s’è occupato dell’inchiesta sull’Ilva che ha visto tra gli indagati anche l’ex governatore pugliese Nichi Vendola (mentre scriviamo imputato per concussione) e il suo assessore Lorenzo Nicastro (assolto con il rito abbreviato). “Mi dicono cose turche” risponde Palamara a Forciniti”.