BRINDISI – A Bologna si utilizza un algoritmo predittivo che smaschera le anomalie, le segnala, le registra perché usa una piattaforma che integra le varie banche dati rendendole interoperabili. Si utilizzano, per rendere l’idea, il catasto, l’anagrafe della popolazione, gli atti notarili sulle successioni, la riscossione dei tributi, il data-base dell’Agenzia delle Entrate sui contratti di locazione, l’anagrafe delle imprese e quella tributaria.
La best practice del Comune di Bologna viene raccontata sul Corriere della Sera e i risultati ottenuti sono sbalorditivi, almeno per noi poveri cittadini di Brindisi.
Questo sistema ha consentito di non far scendere nell’anno pandemico il gettito Tari, riducendone però mediamente l’importo per ristoratori e negozianti. Ma soprattutto, negli ultimi cinque anni si è passati come saldo di cassa da 134,8 milioni nel 2016 a 415,7 nel 2020, con annessa riduzione del debito comunale da 156,3 milioni a 82,2 milioni nel corso del mandato.
Così si è scovato il 10% di contribuenti evasori Tari e si è ridotto l’importo per l’altro 90% di contribuenti che ora paga di meno. I 10 milioni investiti in termini di innovazione di processo hanno inoltre permesso lo sconto fino al 50% per bar, alberghi, ristoranti e negozi no food.
Dall’altra parte del pianeta, cioè a Brindisi, non esiste uno straccio di sistema per stanare gli evasori della Tari, tant’è che alcune zone della città, sempre le stesse, continuano ad essere ridotte a discariche. Ci vuole tanto a capire che forse in quelle aree c’è un livello alto di evasione?
A Burundi…si, invece dell’algoritmo predittivo, si taglia la testa al toro e si chiudono direttamente gli uffici preposti alla riscossione dei tributi. Si internalizza il servizio di riscossione volontario dei tributi maggiori (Imu, Tasi, Tari) senza prima disporre dell’organico sufficiente, creando disservizi inaccettabili e probabilmente – stando al parere competente di qualche dipendente – anche maggiori ammanchi, almeno nel breve periodo.
Contestualmente la città è più sporca di come l’aveva trovata questa Amministrazione e – udite udite – ci ritroviamo finanche nell’impossibilità di bandire una gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana perché non abbiamo il personale per farlo. Questo vuole dire che a fine anno si provvederà a un’ulteriore proroga per Ecotecnica, e non per meriti sul campo dell’azienda ma per manifesta inferiorità della controparte. Ovvero il Comune e l’Amministrazione che lo sgoverna. La domanda che sorge è la seguente: si tratta di incapacità o di “forte resistenza al cambiamento” per dirla alla Simeone, dirigente uscente dei Servizi Finanziari?