Il Sistema: l’inchiesta sulle correnti della magistratura che parla anche di figure di questo territorio
BRINDISI – Nei libri “Il sistema” di Sallusti e Palamara e “Magistropoli” di Massari c’è uno spicchio di Brindisi.
L’attuale capo dei Gip del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, è presente infatti in diversi passaggi. Eletto nel 2014 al Csm e capogruppo della corrente di sinistra “Area” della Magistratura, si scopre ad esempio che in un primo momento era stato individuato da Palamara come candidato alla vicepresidenza del Csm, poi andata a Legnini.
“Poco dopo – racconta Palamara nel suo libro – Lotti mi telefona: «All’interno del Partito democratico abbiamo trovato una mediazione con l’ala bersaniana. Siete in grado di sostenere la candidatura di Giovanni Legnini?». Il nome mi diceva poco, sapevo giusto che era un politico del Pd cresciuto nell’ala bersaniana, poi sottosegretario sia nel governo Letta sia in quello Renzi. Studio la pratica e sondo Valerio Fracassi, leader della corrente di sinistra Area. Non mi sembra entusiasta, ma da altri segnali che ricevo mi faccio l’idea che la partita sia aperta e che la si possa giocare”.
Il dott. Fracassi, però, è coinvolto soprattutto in una vicenda che, come anticipato da L’Espresso, gli sarebbe costata l’apertura di un procedimento disciplinare.
Come riportato nel libro Magistropoli, infatti: “Il 12 febbraio (2018, ndr) Fracassi scrive a Palamara: <<Ti prego di non pubblicare il posto di pst[presidente di sezione di tribunale, Ndr] Brindisi che è quello in cui tornerò. Il decreto di pensionamento del collega che è andato via non è stato notificato. E comunque è una pubblicazione destinata alla revoca. E non mi sembra uno scandalo mantenere un posto in cui tra qualche mese per legge tornerò anche in soprannumero>>. <<Ciccio>> risponde Palamara <<su questo lo sai che hai un fratello anche se la Dal Moro mi purgherà>>. <<Questo è da vedere>> risponde Fracassi <<intanto stiamo cercando di purgarla noi… anche se è difficile>>. <<Appunto speriamo>> commenta Palamara. Un’ora dopo Fracassi torna a scrivere a Palamara: <<Mi dicono che nell’elenco predisposto per la pubblicazione c’è pst Brindisi. Per favore parla con Iacovitti e fallo togliere prima che parta l’istruttoria>>. <<Provvedo subito>> risponde Palamara che mezz’ora dopo lo tranquillizza: <<Già servito Ciccio. L’ho fatto togliere>>. Ecco la versione di Fracassi (interpellato dall’autore del libro Antonio Massari, ndr) su questa vicenda: <<Dovevo rientrare per legge, e con le stesse funzioni, nel tribunale di Brindisi, che avevo lasciato per l’esperienza al csm. Non mi sono mosso per un favore o per rivendicare un diritto ma soltanto per evitare i presupposti di un sovra numero nel tribunale in questione poiché, il sovra numero, non è previsto dalla legge se non in casi eccezionali>>”.
Nota anche la vicenda della francavillese Clementina Forleo, attualmente Gip del Tribunale di Roma e travolta da una incresciosa, indebita pressione/defenestrazione quando era Gip a Milano per aver agito ‘controcorrente’ (nel 2007 era gip dell’inchiesta sulle scalate bancarie Unipol-Bnl e aveva chiesto alle Camere l’autorizzazione a utilizzare le intercettazioni riguardanti alcuni parlamentari, tra i quali anche Piero Fassino e Massimo D’Alema).
“Al di là del merito tecnico-giuridico delle sue decisioni Clementina Forleo va rimossa, è un pericolo, e mi esprimo anche pubblicamente in tal senso, sia come Anm sia come capocorrente, dando indicazioni in tal senso ai miei uomini dentro il Csm. Che infatti la trasferisce di peso al tribunale di Cremona”, ammette Palamara ne “Il Sistema”.
E anche l’avvocato Paola Balducci, professoressa di Procedura Penale presso l’Università del Salento, già membro laico del Csm e negli scorsi mesi delegata dalla sottosegretaria del ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde a seguire il tavolo di crisi di Brindisi (in particolare le vicende portuali), è al centro di determinati passaggi storici cruciali.
“Per raggiungere l’obiettivo – racconta Palamara – devo rompere sia con Legnini, avversario ma compagno di strada di una vita, sia con la regina del salotto del Csm Paola Balducci, consigliera laica in quota Verdi, da sempre aspirante a incarichi politici e fino a quel momento a me molto vicina.
[…] Nel mio percorso ritroverò Gianrico Carofiglio e Francesca Pirrelli nelle cene romane che precedono le nomine a casa di Paola Balducci.
[…] Peraltro anche Pignatone conosce Luca Lotti, che in più di un’occasione è stato suo commensale a casa di Paola Balducci”.