Home Politica Il PD brindisino sui temi la pensa come il “suo” Amati ma pubblicamente ne prende le distanze difendendo il Sindaco del “Mai con il PD”. Che di alcuni punti programmatici del PD ne ha fatto coriandoli…
Il PD brindisino sui temi la pensa come il “suo” Amati ma pubblicamente ne prende le distanze difendendo il Sindaco del “Mai con il PD”. Che di alcuni punti programmatici del PD ne ha fatto coriandoli…
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Il PD brindisino sui temi la pensa come il “suo” Amati ma pubblicamente ne prende le distanze difendendo il Sindaco del “Mai con il PD”. Che di alcuni punti programmatici del PD ne ha fatto coriandoli…

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BRINDISI – Bisogna dire cosa si pensa delle singole cose. È questo l’appello di Fabiano Amati al suo PD ed è il caso che il PD provinciale, in questa partita, ci entri con decisione. Il segretario provinciale Rogoli non può continuare a rimanere sullo sfondo davanti a continue punzecchiature tra due consiglieri regionali (Amati e Bruno) della provincia di Brindisi e a un Pd cittadino che prende le difese di un Sindaco non del proprio partito (Rossi era quello del “Mai con il PD”) e contestualmente lancia stoccate a un consigliere regionale del PD (Amati).

Un caos ingenerato – si badi – non da antipatie personali ma da uno scontro sulle tematiche, sul modello di sviluppo da adottare per Brindisi. Il che è meritorio e però ben più serio. Ed è davvero grottesco come il PD cittadino, che sui contenuti si trova decisamente più vicino ad Amati che a Rossi, prenda poi pubblicamente le difese del Sindaco e le distanze dal proprio rappresentante regionale.
Amati chiede chiarezza sulla posizione del PD in merito a: Edison, contrade, rinnovabili, dormitorio, cassa di colmata, pontile a briccole, sant’Apollinare, riconversione Cerano, Asi, investimenti Tap e Snam, Acque chiare.

“Non si può sfuggire”, incalza il consigliere fasanese (accezione che Rossi ha voluto caricare di negatività, anche perché indispettito dall’aggettivo “inquinatore” che Amati gli aveva riservato qualche ora prima).

“Rossi ha detto, con chiarezza e gli va dato merito, come la pensa e mi pare che non la pensi come noi. Mi sbaglio?”, chiede Amati ai suoi. No, non si sbaglia. Decisamente.

Ecco allora il consequenziale appello al suo partito, in modo tale che i cittadini non arrivino a provare sdegno per un PD che in questa consiliatura sta dando una rivedibile prova di sé.

“Serve un cambio di passo”, chiedevano dal Partito Democratico al Sindaco, ma forse dovrebbero ripeterlo a se stessi come un mantra. Perché al momento siamo davanti a poco più di una farsesca furia francese e ritirata spagnola, perché dei punti programmatici proposti dal PD senza l’accettazione dei quali si sarebbe andati a casa, il Sindaco ne ha fatto coriandoli.
Amati chiede al suo partito di non vivere nell’ambiguità e di dire con chiarezza come la pensa il PD sulle questioni sopra elencate.

“Non possiamo stare un po’ di qua e un po’ di là, altrimenti le persone ci mandano a quel paese e perdiamo di credibilità”. Già.

Galleggiare e tentennare non è di certo la cifra di Amati. La speranza è che non lo sia più di questo anemico PD brindisino.