BRINDISI – “Dopo settimane di manfrine politiche spero si torni alle soluzioni da dare ai problemi, mettendosi alle spalle le politiche inquinanti seguite sinora. Eletto in provincia di Brindisi ho il dovere di tenere a cuore tutti i comuni, compreso il capoluogo. E perciò basta con sversamento liquami e prelievo acqua di falda nelle contrade; basta con i ‘no’ al gas finendo per favorire i combustibili fossili; basta con i ‘no’ alle rinnovabili finendo per ostacolare il processo di produzione dell’idrogeno. Il mio partito, il PD, è per l’ambientalismo tecnologico e non per la decrescita inquinante”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.
“Per dimostrarsi accordata alle ragioni esposte dal PD, la giunta comunale di Brindisi e l’amministrazione provinciale dovrebbero immediatamente attuare un po’ di politiche veramente ambientaliste, così come chiaramente indicate dagli organi dirigenti cittadini del mio partito.
Per cominciare dovrebbero impedire che i cittadini delle contrade continuino a sversare liquami nei pozzi neri e a prelevare l’acqua dalla falda. E per far questo si faccia subito qualcosa per sistemare l’assetto urbanistico-edilizio, piuttosto che giudicare l’impegno altrui, oppure si abbia il coraggio – se si ritengono abusivi gli immobili come alcune note ville abbandonate a Selva di Fasano – di ordinare lo sgombero e l’abbattimento delle case.
Si proceda poi sulla strada del sostegno a tutte le iniziative produttive per ridurre al massimo le emissioni inquinanti da energia fossile, accogliendo le infrastrutture di stoccaggio del gas nei siti che le leggi, per amore di legalità, e la tecnica suggeriscono. Ostacolare questi processi, con capziose eccezioni, svela un’inaspettata volontà inquinante che tanto danno ha fatto e può fare alla salute.
Si rilascino rapidamente, infine, le autorizzazioni per gli impianti di rinnovabili, quelle consentite dalle leggi, sia per amore di legalità e sia perché senza questi impianti, come sanno tutti i bravi chimici, fisici e ingegneri, non si può produrre l’idrogeno e raggiungere rapidamente la decarbonizzazione. Dire ‘no’ agli impianti delle rinnovabili, proclamandosi favorevoli all’idrogeno, significa mentire, favorire l’inquinamento e impedirci il raggiungimento degli obiettivi green.
Tutto il resto sono chiacchiere e narcisismo etico, espressi contro le persone, le idee, la tecnica e la scienza”.