Stabilimenti balneari, per il Tar Toscana illegittima la proroga fino al 2033. Bene Lecce, male Brindisi
BRINDISI – Solite storie italiane. Il Tar Toscana ha accolto il ricorso dell’Antitrust che impugnava il provvedimento di proroga automatica fino al 2023 delle concessioni demaniali balneari adottato da due Comuni toscani, i quali adesso dovranno applicare la direttiva europea Bolkestein. Questa statuisce che le concessioni demaniali debbano essere assegnata previa gara pubblica. Un principio pacifico che però trova la strada sbarrata da norme statali, che hanno fatto propendere, ad esempio, il Tar Lecce ad accogliere il ricorso di alcuni proprietari di stabilimenti balneari contro il provvedimento assunto dal Comune di Lecce di proroga triennale (e non fino al 2033) delle concessioni balneari. Il Comune di Lecce ha scelto la via del ricorso al Consiglio di Stato, e la sentenza del Tar Toscana potrebbe rappresentare un punto importante.
Diverso il modus operandi del Comune di Brindisi, che ha propeso per il rinnovo automatico fino al 2033. Una scelta molto poco coraggiosa (da plaudire invece quella adottata dal Sindaco di Lecce Salvemini), che va nella direzione di un conservatorismo alimentato dalla Stato italiano e dalla Lega in particolare, con il Ministro Giorgetti che a seguito della sentenza del Tar Toscana ha fatto sapere che proverà a interloquire con l’Antitrust, reo di aver fatto valere in sede di giustizia amministrativa un principio di concorrenza che rappresenta l’Abc per un Paese che vuole ambire ad essere moderno ed equo. Perché concorrenza significa abbattimento dei costi e innalzamento della qualità dei servizi.