BRINDISI – Brindisi ha una sua preziosa memoria, individuale e corale, da preservare. Una splendida esperienza di umanità sul cui racconto sta lavorando e continuerà a operare per l’intero anno in corso il neocostituito comitato spontaneo “Storie di casa mia”, costruendo un archivio di testimonianze multimediale che restituirà alla cittadinanza una nuova mappa della comunità, anche grazie alla rielaborazione creativa delle memorie legate al marzo 1991.
Il 7 marzo 2021 ricorrono i trent’anni dal giorno in cui il fiume umano di profughi albanesi arrivò nel porto di Brindisi. In quel periodo, dopo il crollo dell’Unione Sovietica e del regime comunista presente nello Stato d’Albania, migliaia di persone si imbarcarono verso l’Italia. Arrivarono su navi mercantili e militari, su pescherecci, persino su zattere. Fuggivano dalla crisi economica profonda e dalle libertà negate. Fu il primo esodo di massa verso l’Italia. Lo Stato si ritrovò impreparato ad affrontare l’inaspettata emergenza. Non era preparata neanche la città di Brindisi, il più piccolo capoluogo di provincia della Puglia. Ma, dopo lo stupore iniziale, la reazione fu una formidabile mobilitazione spontanea che vide insieme le istituzioni e ogni singolo cittadino pronti all’accoglienza e alla solidarietà.
La storia non si trova soltanto nei musei e nelle biblioteche, ma nell’esperienza e nei ricordi di tutta la popolazione, delle persone che, in modi differenti, sono state protagoniste dell’accoglienza dell’Altro, della capacità dell’Incontro e del Dialogo, durante e dopo gli eventi del marzo 1991. Ciascuna di queste persone conserva una propria testimonianza, una memoria individuale che può contribuire a costruire una memoria collettiva partecipata che non va dispersa, taciuta o ignorata perché rappresenta l’identità della comunità intera, un bagaglio culturale che può ancora mettere in atto l’incontro, la partecipazione, la solidarietà, il dialogo, la cura, la pace. Ed è ciò che intende fare il Comitato “Storie di casa mia”, nato per tutelare quel preciso luogo culturale che è la memoria viva e collettiva della comunità impegnandosi a far partecipare singoli e gruppi, a (r)accogliere, condividere, elaborare e valorizzare gli elementi costitutivi di tale memoria collettiva, con l’obiettivo di favorire, organizzare e sostenere un percorso di condivisione e cura della stessa. Il comitato si propone, quindi, a breve, medio e lungo termine, di creare un collegamento tra cittadine e cittadini di ogni età, tra pubbliche amministrazioni e collettività a livello locale, nazionale e internazionale, che vogliono condividere, raccontare, tenere concretamente vivi la memoria e i legami nati dagli incontri e dagli scambi che nel corso della storia sono avvenuti tra la popolazione di Brindisi e quelle balcaniche, in particolare dell’Albania. Il Presidio Libera di Brindisi “Antonio Sottile e Alberto De Falco”, il Comitato Provinciale ANPI Brindisi, Yeahjasi Brindisi APS, Community HUB Brindisi-APS, Progetti Per Comunicare S.A.S., I giovani sono il presente!, il collettivo artistico Le braccianti di Euripide e altri cittadini si sono fatti promotori della creazione del Comitato aperto alla cittadinanza e alla cooperazione con altre realtà.
Considerata l’attuale situazione di emergenza sanitaria, il Comitato organizza la raccolta, la condivisione e la rielaborazione delle memorie individuali e degli incontri legati al marzo 1991. Ciò avverrà mediante l’utilizzo di Oniricall, una piattaforma digitale collegata al territorio di Brindisi e provincia, con una call dal titolo “Storie di casa mia” sul sito www.oniricall.org. Cos’è una call? è una chiamata alla testimonianza e alle arti, aperta a tutte e tutti, italiani e albanesi, che hanno l’opportunità di trasformare creativamente la memoria di quegli eventi, condividerla e posizionarla su una mappa della città di Brindisi e provincia.
Dal 7 marzo 2021, data simbolo dell’accoglienza del 1991, un intero anno sarà dedicato alla mobilitazione della cittadinanza. Altre iniziative si stanno progettando per quella giornata.
Per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo mail comitatostoriedicasamia@gmail.com nonché ai portavoce del Comitato Valerio D’Amici 3426844961, Kozeta Gjini 3270933556 e Anastasia Luceri 3341007785. Da tante piccole storie, da tanti ricordi, testimonianze, fotografie, può nascere una memoria collettiva che durerà nel tempo e sarà conosciuta dalle generazioni future che quella importante esperienza non hanno potuto viverla.