Lo stigma Errico si abbatte su BBC. Patroni Griffi: “Su Brindisi 300 mln di investimenti: scriveremo un finale diverso rispetto a quella che sembrava una morte annunciata”
BRINDISI – Nell’emendamento (inammissibile) all’ordine del giorno su Edison che il PD voleva far passare, si parlava di perplessità diffuse in città. Come giustamente fatto notare dal Consigliere di maggioranza Guadalupi, tali perplessità, in attesa che l’Amministrazione comunale avvii un confronto con la cittadinanza e la coinvolga come promesso in campagna elettorale (per il momento il Sindaco Rossi ci pare il più affetto da solipsismo della storia recente di questa città), appaiono ascrivibili solo a un drappello di idealisti, ai quali si è aggiunto l’ideologo della decrescita felice Michele Errico. Sulle colonne del Quotidiano, il notaio si lancia in dissertazioni che rimandano indietro di anni le lancette del tempo e si esibisce in un endorsement/stigma a Brindisi Bene Comune e al Forum Ambiente (targato Sciarras) del quale, data la oramai poca popolarità politica in città del notaio, forse i beneficiari ne avrebbero fatto a meno (il notaio scrive: “È come se ci fossimo addormentati, lasciando solo Brindisi Bene Comune e il Forum Ambiente e Salute a fermare la valanga delle offese alla città che viene da più parti”).
L’appoggio di Errico e la asserita comunanza di visioni rispetto ai due movimenti non rappresenta altro che una certificazione in piena regola del bisogno di rifuggire da politiche avulse dal mondo reale, quello fatto dalla gente comune che spera che la sinistra disegni un mondo più equo, non che ceselli il mondo secondo le proprie esigenze di ingegnere o notaio o dipendente pubblico.
Errico, però, una cosa giusta la dice, quando chiede che “Il Comune abbia la forza di fare sentire la sua forza programmatoria in una visione organica e globale con dibattiti pubblici dove la migliore cultura locale, nazionale e internazionale possa avere aggio sui venti di morte che affiorano da più parti”. Ora, al netto del poetico scenario apocalittico tinteggiato, in effetti, quello che è mancato, è un dibattito pubblico, è la contaminazione di idee, è una visione chiara di città. A meno che per confronto non si intenda quello tra Rossi, Cannalire e qualche assessore, che comunque non ha prodotto nemmeno tanta chiarezza strategica dato che nel PD c’è una larghissima fetta di iscritti e amministratori in disaccordo con il Sindaco e con l’assessore Borri su tante cose, ma proprio tante, e tutte di vitale importanza. Come facciano a governare assieme, alla luce di quello che si dicono nelle riunioni di partito, resta un mistero…
Errico, poi, nel suo intervento snocciola una serie di cifre catastrofiche sul porto, muove accuse pesanti alle “Autorità che vengono da fuori con lo sguardo altrove” e ai “sofisti nostrani che hanno sempre appoggiato gli interessi estranei per i loro compiaciuti guadagni”.
Da apprezzare sicuramente la passione del notaio in pensione, ma forse sarebbe il caso di guardare avanti. Onde evitare di rimanere intrappolati in sterili e isteriche rivendicazioni che, come abbiamo rappresentato ieri, accomunano anche gli investimenti portuali in città come Bari e soprattutto Manfredonia, seppure lì non si trovi sponda fertile nella Procura e nella politica tanto quanto accade a Brindisi.
Ed a proposito di futuro, quello di Brindisi è indissolubilmente legato allo sviluppo del suo porto. A tal proposito, il Presidente dell’Autorità portuale Patroni Griffi mostra ottimismo, perché seppure lentamente, i tasselli stanno andando al loro posto.
“Al netto delle polemiche dei ‘verdi’ a Bari e Manfredonia e dei dati catastrofici annunciati da qualcuno – dichiara Patroni Griffi -, il traffico cresce. Significativamente nei porti in cui si stanno realizzando il maggior numero di infrastrutture. Anche a Brindisi l’attesa di infrastrutture sbloccate fa crescere i traffici. Il 2020, al netto del carbone, è da record come aumento di scali e rotabili, e gennaio 2021 fa registrare un significativo +33% sui rotabili rispetto a gennaio 2019/2020.
Oggi – prosegue Patroni Griffi – molte infrastrutture sono di fatto sbloccate. Penso ai lavori sulla pista d’atterraggio per alzare il cono d’atterraggio, lavori finanziati dall’Autorità portuale, e al dialogo con ENAV per eliminare il Notam per le navi; alla redazione del Prp e alla deperimetrazione del Sin di Brindisi in corso; alla manutenzione della sede della stazione marittima; alla realizzazione della vasca di accumulo e dell’infopoint; all’appalto per il pontile a briccole che attende solo l’ultima autorizzazione per essere pubblicato; al Dock Bi e al terminal privato che attende solo gli ultimi dettagli da parte dell’Asi e del Comune; al capannone Montecatini il cui recupero è stato finanziato, con la palla che passa nelle mani del Comune; al terminal Le Vele per il quale, a breve, sarà riavviato l’iter per il nuovo appalto. Solo i nuovi accosti di Sant’Apollinare e i dragaggi sono in stand by in attesa della chiusura della Via sulla cassa di colmata. Intanto abbiamo istituito la zona franca di Capobianco, il cui completamento risulta finanziato e per la quale tra qualche settimana partirà la manifestazione di interesse. E attendiamo a breve l’istituzione della zona franca di Enel.
I finanziamenti per il porto di Brindisi – conclude il Presidente dell’Authority – eccedono i 150 milioni di euro, e in essi c’è anche il cold ironing. A questi si aggiungono i 150 milioni del possibile investimento di Edison. Io stesso due anni fa non avrei pensato di giungere a febbraio 2021 con una tale mole di progetti e finanziamenti in grado, finalmente, di scrivere un finale diverso rispetto a quella che al mio insediamento sembrava una morte annunciata”.