La UIL contesta la disattenzione della politica sull’esclusione di Brindisi dal JTF
BRINDISI – A maggio 2020 il ministro per il Sud e per la coesione territoriale Provenzano confermò in una intervista che la Commissione Europea aveva selezionato un progetto che identificava due aree italiane: l’acciaieria di Taranto e la zona carbonifera del Sulcis in Sardegna destinatarie di un finanziamento di 364 milioni di euro, parte di una quota di un fondo di 7,5 miliardi di euro (Just Transition Fund), per favorire la giusta transizione di territori nazionali da un sistema industriale fortemente dipendente dall’utilizzo del carbone ad un altro con soluzioni economico/produttive alternative, più rispettose dell’ambiente, della salute e sicurezza collettiva, della salvaguardia dei posti di lavoro. Preliminari valutazioni oggettive sulle ricadute positive di tale risoluzione, contenute in un documento di febbraio scorso, avevano consentito tale decisione.
Dopo un anno esatto da questo provvedimento apprendiamo da articoli di stampa dell’approvazione da parte del consiglio regionale di un documento per riconoscere la nostra città tra i territori bisognevoli delle risorse del fondo europeo per “accompagnare” il passaggio energetico in atto a Brindisi.
La responsabilità per non aver inserito a suo tempo anche Brindisi tra le aree meritevoli di usufruire delle risorse europee è, secondo le dichiarazioni di qualche consigliere regionale, da attribuire esclusivamente al governo nazionale (ormai dimesso). E per recuperare l’occasione perduta la regione Puglia rivendica, con colpevole ritardo, la necessità che il territorio brindisino sia coinvolto con investimenti e progetti adeguati in un contesto economico produttivo in radicale e velocissima trasformazione. Un gioco di scarica barile che conferma quanto la UIL di Brindisi denuncia da anni: la totale mancanza di attenzione da parte della regione Puglia nei confronti della comunità brindisina e della sua provincia, dimenticata da anni. Continua il silenzio assordante su questo fondamentale problema delle Istituzioni pubbliche locali: Comune e Provincia. Evidentemente non li considerano importanti, ma si sbagliano. Quelli relativi a Edison e ENEL sono immediatamente cantierizzabili. Ora si cerca di chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Nel frattempo si sta per insediare un nuovo governo e molte cose devono cambiare. La regione Puglia deve sostenere gli interessi di TUTTI i pugliesi, senza calcoli politici discriminanti. I rappresentanti politici locali, parlamentari e senatori, devono INSIEME sostenere le giuste rivendicazioni e gli appelli che la UIL di Brindisi continua a fare da anni coinvolgendo le Istituzioni locali e le parti sociali prima che siano assunte decisioni vitali per il futuro della nostra città. Non vogliamo essere spettatori passivi di scelte calate dall’alto in una situazione di totale confusione e degrado.
Antonio Licchello Segretario Uil