Alto tradimento: gli italiani i più infedeli. Ecco cosa scatta negli uomini e nelle donne che tradiscono
BRINDISI – Prendiamo spunto da un messaggio ricevuto da un nostro lettore per trattare un tema molto sentito da tutte le coppie: il tradimento e l’infedeltà.
Gli etologi non hanno dubbi: alla base del tradimento all’interno di una coppia ci sono motivazioni innate, iscritte nel nostro Dna.
Da un sondaggio svolto negli ultimi anni, emerge che l’Italia, con il 45%, è il paese con il più alto tasso di relazioni extraconiugali, superando persino la Francia (43%), la Gran Bretagna (36%) e la Spagna (39%). Inoltre, solo il 27% degli intervistati dichiara di essersi pentito di aver tradito. Infine, seppure più della metà degli italiani (64%) ritiene che l’infedeltà sia moralmente inaccettabile, la percentuale è molto più bassa rispetto al resto d’Europa.
Evoluzionisticamente parlando, se un uomo e una donna vogliono lasciare le proprie caratteristiche in quante più generazioni possibile, hanno un interesse biologico a mantenere un legame per molto più tempo rispetto a quello richiesto dal concepimento. È questo il motivo per cui si è evoluto l’amore e perché quest’ultimo ha delle specificità che vanno al di là di quelle prese in considerazione dall’immaginario collettivo. La spinta ad avere successo riproduttivo ha trasformato i legami di coppia in legami che non si esauriscono in uno stato più o meno momentaneo ma, piuttosto, in una tensione verso l’altro che fa corteggiare, innamorarsi, provare passione e desiderio e che si estingue, poi, in molti casi, nell’abitudine e forse nella noia.
Qual è quindi la maggior paura degli innamorati? Quella di poter essere abbandonati o traditi dalla persona amata, poiché inconsapevolmente si ritiene la persona amata come dotata di determinate caratteristiche: la si ritiene “più forte”, “più saggia”, quindi come colui o colei che può garantire la nostra sopravvivenza proteggendoci e consolandoci; come colui o colei che può lenire in maniera inconsapevole la paura della solitudine, che fa parte ormai, per selezione naturale, del nostro patrimonio genetico. Ogni compagno deve poter utilizzare l’altro come figura di attaccamento e come fonte di sicurezza; ciascuno deve saper fornire sicurezza e competenza all’altro. Quando questa alternanza di ruoli non è possibile, la coppia va in crisi e non funziona più.
In un legame sentimentale sono coinvolti non solo i sistemi di attaccamento e accudimento, ma a rendere peculiare il legame tra due amanti è la sessualità: gli scambi sessuali creano il contesto che porta alla formazione di legami sentimentali. Le caratteristiche fisiologiche e anatomiche degli uomini consentono di fecondare un numero molto elevato di donne per poter avere un numero illimitato di figli; ciò ci fa pensare che siano presenti nel patrimonio genetico dell’uomo delle propensioni a cercare di copulare con quante più donne possibile. Infatti, la loro struttura fisica e alcune caratteristiche caratteriali sono tali da consentire loro di poter avere rapporti (e fecondare) con un grande numero di donne, magari a scapito di altri maschi. È noto, infatti, che i primi uomini praticassero la poligamia e che le loro relazioni eterosessuali potessero essere assimilate a quelle che avvengono nei gruppi di gorilla: un maschio che vinceva la contesa con altri maschi poteva avere un certo numero di femmine, tra le quali ve ne era una preferita. Questo ci fa pensare che lì dove non è consentito ad un uomo di avere un “harem ufficiale”, operino in lui tendenze a base innata ad essere infedele. Queste possono considerarsi le basi biologiche dell’infedeltà maschile, che, allo stesso tempo, contemperano il desiderio di mantenere un legame stabile: scopo primario degli uomini sembrerebbe proprio quello di avere quante più avventure possibile, all’interno di una dimensione del tutto ludica, a fianco di un legame stabile di tipo coniugale. E le donne? È proprio vero che sono così fragili, così monogame, così fedeli? Alcune ricerche farebbero proprio pensare di no. Può accadere, infatti, che le donne, come le femmine di altre specie, abbiano relazioni plurime e parallele.
La maggiore differenza tra l’infedeltà maschile e femminile? Le donne le nascondono con cura e le vivono in maniera emotiva e romantica e, spesso, il loro tradimento è legato a un’insoddisfazione in una relazione che non offre più alcun tipo di nutrimento. La mancanza di attenzioni da parte di un partner che dà tutto per scontato e l’incapacità di mettere fine a una relazione che non soddisfa pienamente, infatti, è una delle principali cause dell’infedeltà. L’uomo, al contrario, lo lega più al piacere sessuale e spesso non comincia una relazione adulterina per motivi di insoddisfazione rispetto alla propria compagna e non ha difficoltà a vivere il tradimento clandestinamente.
Alcuni studi hanno identificato quali sono i maggiori fattori predisponenti al tradimento: in primo luogo, le donne meno avvenenti avrebbero una maggiore probabilità di tradire i proprio compagni che, a loro volta, non sarebbero più o meno infedeli in base alla propria bellezza personale, ma, piuttosto, l’infedeltà sembra correlata all’aspetto della compagna: quando la loro donna è meno avvenente aumenta, infatti, il rischio di tradimenti (spesso ricambiati, come abbiamo appena visto).
Anche la soddisfazione a letto sarebbe collegata alla probabilità di un tradimento, ma l’effetto (forse) non è quello sperato: coloro i quali si sono dichiarati maggiormente soddisfatti della vita sessuale con la propria donna hanno poi mostrato una maggiore propensione al tradimento. Gli ultimi fattori da considerare, infine, riguardano: la giovane età, l’insoddisfazione nella vita coniugale e anche un passato “libertino”, tutte caratteristiche fortemente associate ad un alto rischio di tradimenti.
Tuttavia, il modo di vivere le emozioni e l’amore e lo spazio che viene dato ai legami affettivi sono effettivamente diverse nei due sessi. Vi è, infatti, una doppia morale: nel caso si venga a sapere di una relazione extraconiugale, le donne vengono stigmatizzate dalla società, mentre, per gli uomini, la capacità e l’abilità di sedurre quanti più individui possibile è vista come una caratteristica positiva, imprescindibile e osannata della mascolinità.
Viviana Guadalupi
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