Home Politica Sorpresa, il Comune di Brindisi è tra i più performanti d’Italia: il personale è un’eccellenza, male i servizi
Sorpresa, il Comune di Brindisi è tra i più performanti d’Italia: il personale è un’eccellenza, male i servizi
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Sorpresa, il Comune di Brindisi è tra i più performanti d’Italia: il personale è un’eccellenza, male i servizi

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BRINDISI – Secondo il report della Fondazione Etica sulle performance dei Comuni Capoluogo, che analizza i dati al consuntivo 2019, Brindisi è un Comune sufficientemente virtuoso, piazzandosi al 45esimo posto in Italia, primo tra i comuni in riequilibrio o in dissesto e al 4° posto tra i comuni del Centro-Sud.

Nell’area Bilancio, Brindisi raggiunge la sufficienza (punteggio di 52, Lecce ad esempio ha uno score di 37). Questa categoria valuta non solo quanto spende una PA, ma anche come. Analizza alcuni indicatori relativi alla capacità di gestione economico-finanziaria. Ricomprende: 1. Sostenibilità del disavanzo effettivamente a carico: Indica la presenza di un disavanzo e quanto tale disavanzo pesa sull’esercizio; 2. Autonomia finanziaria: Evidenzia la capacità di fare fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato; 3. Pressione finanziaria pro-capite: Misura il peso finanziario che ogni cittadino è chiamato a portare sia a livello fiscale che di tariffe; 4. Capacità di riscossione: Indica la capacità di riscuotere le entrate accertate; 5. Capacità di spesa: Indica la capacità di rispettare gli impegni di pagamento assunti e spendere le somme stanziate; 6. Utilizzo anticipazione di tesoreria: Indica se l’ente ha problemi di liquidità e se presente, è un segnale negativo per la gestione finanziaria; 7. Anticipazioni di tesoreria non rimborsate: Se presenti, indicano l’incapacità dell’ente di fare fronte ai pagamenti con liquidità ordinaria; 8. Rigidità della spesa: Evidenzia l’incidenza delle spese correnti incomprimibili sul totale delle entrate correnti; 9. Spesa in conto capitale: Indica la capacità di investimento da parte del Comune; 10. Debito pro-capite: Indica l’indebitamento dell’ente in relazione alla popolazione residente; 11. Debiti fuori bilancio pro-capite: Indica la presenza o meno di debiti fuori bilancio, sintomo di difficoltà nella gestione finanziaria.

Nell’area Governance, Brindisi risulta invece insufficiente (41 di score, Lecce 38), ma va comunque meglio rispetto a tanti comuni del Sud. La governance è, di fatto, il fulcro del funzionamento e dei risultati di una PA: da essa dipende tutto il resto, dai risultati di bilancio alla gestione degli appalti, dalle prestazioni del personale alla qualità dei servizi ai cittadini. In particolare, viene analizzata la capacità di monitorare le attività e di raggiungere gli obiettivi stabiliti, di misurare la propria performance e di prevenire la corruzione. Ricomprende: 1. Open data: Indica la volontà dell’ente di fornire dati in formato open, quindi riutilizzabilie rielaborabili; 2. E-Government: Valuta il livello di implementazione e utilizzo di strumenti di ICT sia nei procedimenti amministrativi, sia nell’erogazione dei servizi; 3. Raggiungimento degli obiettivi: Valuta quanti obiettivi l’ente riesce a raggiungere pienamente tra quelli programmati e la qualità della rendicontazione nella Relazione della performance; 4. Beni immobili posseduti: Indica l’accountability dell’ente nella rendicontazione sul patrimonio immobiliare di proprietà; 5. Gestione degli affitti: Indica la capacità di gestire il patrimonio immobiliare regionale e di valorizzarlo anche economicamente (saldo tra affitti passivi e attivi); 6. Società partecipate: Alert sulla capacità di esercitare il controllo sulle società partecipate, delle quali vengono indicati i risultati di bilancio delle ultime tre annualità; Effettivo funzionamento degli Organismi Interni di Valutazione; Alert sull’effettivo funzionamento dell’OIV e sulla sua autonomia nella valutazione della trasparenza e della performance (art. 7 e 14 L. 15/2009); 7. Rilievi Corte dei Conti: Verifica la presenza di rilievi del massimo organo di giustizia contabile; 8. Misure anticorruzione intraprese: Valuta la Relazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione dal punto di vista delle misure anti-corruzione intraprese dall’ente.

Nella Gestione del personale, Brindisi eccelle piazzandosi 6^ in Italia (72 di score, Lecce 28). La gestione del personale rappresenta una componente della capacità di governance di una PA, ma si è preferito considerarla un’area a se stante sia perché rappresenta una voce di spesa rilevante nelle PA, sia per i tanti luoghi comuni di cui i dipendenti pubblici sono oggetto. La valutazione si basa prevalentemente sui dati desumibili dal Conto Annuale del Personale. Alcuni indicatori (come la formazione) non sono considerati per la scarsa affidabilità dei dati disponibili. Ricomprende: 1. Costo del personale su popolazione: Indica il costo per il personale in rapporto alla popolazione dell’ente; 2. Incidenza della spesa per personale su spese correnti: Evidenzia il peso della spesa per il personale sulle spese correnti totali; 3. Giorni medi di assenza del personale: Indica la media di assenze dei dipendenti per malattia, come alert di assenteismo; 4. Età media dei dipendenti (compresi dirigenti): Valuta negativamente un’età media alta, partendo dal presupposto che potrebbe significare più esperienza, ma anche più resistenza alle innovazioni e meno elasticità nel ruolo; 5. Premi erogati su premi stanziati – dirigenti: Valuta se il monte premi stanziato viene totalmente erogato, in tal caso insinuando il dubbio di una valutazione non critica nella distribuzione del premio di produttività ai dirigenti; 6. Grado di differenziazione dei premi-dirigenti: Rileva il grado di differenziazione nella distribuzione dei premi ai dirigenti.

Nell’area Servizi e rapporti con i cittadini, Brindisi risulta gravemente insufficiente (score di 32). La PA spende denaro pubblico per il proprio funzionamento al fine principalmente di erogare servizi, diretti e indiretti, ai cittadini, oltre che, nel medio-lungo termine, per creare valore in termini di sviluppo sociale ed economico. Da questo punto di vista, le PA della stessa tipologia devono offrire tutte gli stessi servizi e procedure: misurarne l’efficienza significa, dunque, verificare quanti prodotti (sevizi/procedure) una PA produce in un anno, in che tempi medi, con che costo. Il d.lgs. 33/2013 nella sua versione originale imponeva alle PA di pubblicare il numero di servizi/procedure erogate nell’anno e i tempi medi di erogazione, ma non quella del relativo costo in termini, ad esempio, di personale dedicato: con l’entrata in vigore della cosiddetta riforma Madia, la pubblicazione di quei dati non è più obbligatoria, con ciò rendendo, se non impossibile, sicuramente ardua la rilevazione di indicatori di efficienza. Il macro-indicatore continua a valutare almeno due indicatori di efficienza (quantità a campione di alcuni servizi e monitoraggio dei tempi) per evidenziare una lacuna grave nell’accountability pubblica e la conseguente aleatorietà dei tentativi di riforma della PA. L’area valuta anche l’effettivo coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni pubbliche, molto pubblicizzato dalle PA ma spesso ridotto a mera partecipazione occasionale e non incisiva. Ricomprende: 1. Indicatore di efficienza: numero prodotti per procedimento; verifica il carico di lavoro in un settore e in un procedimento a campione, variazioni anagrafiche prodotte in un anno; 2. Indicatore di efficienza:
tempi medi di erogazione dei servizi; verifica i tempi medi di erogazione di un servizio a campione, certificati storici di famiglia e residenza; 3. Servizi online: Valuta la quantità e la qualità dei servizi telematici messi a disposizione dell’utenza da parte dell’ente; 4. Coinvolgimento dei cittadini: Valuta se l’ente promuove e realizza progetti innovativi per l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale (come definito all’art. 118 della Costituzione) in termini non di mera partecipazione ma di coinvolgimento attivo e alla pari dei cittadini e delle loro associazioni; 5. Progetti rigenerazione beni pubblici in disuso: Valuta eventuali progetti volti a recuperare immobili pubblici in via di degrado con finalità di rigenerazione urbana avviati dall’ente e di coinvolgimento di cittadini e altri stakeholder.

Nella categoria Appalti e rapporti con i fornitori Brindisi risulta virtuosa (63 di score, Lecce 18). Il rapporto PA – imprese fornitrici è cruciale per la ricchezza di un Paese: da un lato, perché la PA rappresenta un committente rilevante di fornitura di beni e servizi; dall’altro, perché la correttezza della gestione degli appalti e i tempi di pagamento condizionano l’andamento e talora la sopravvivenza stessa delle imprese fornitrici. L’area privilegia la rilevazione di inefficienze e di alert di corruzione. Il livello di contezioso per appalti non è rilevabile. Ricomprende: 1. Percentuale appalti in affidamento diretto sul totale: Verifica se l’ente propende per l’aggiudicazione diretta degli appalti rispetto, ad esempio, alle gare di appalto; 2. Tempi medi di pagamento fornitori: Verifica i tempi medi di pagamento dell’ente ai suoi fornitori; 3. Inchieste su appalti: Verifica la presenza sui media e sui principali motori di ricerca di notizie su inchieste per appalti irregolari riguardanti l’ente; 4. Adempienza monitoraggio: Verifica l’adempienza al monitoraggio della Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche sulle opere pubbliche.

Infine, anche nell’area Ambiente Brindisi risulta virtuosa (64 di score, tra i più alti in Italia). L’impatto ambientale è uno dei criteri essenziali della sostenibilità. Il d.lgs. 33/2013 impone alle PA di pubblicare in AT una specifica categoria “informazioni ambientali”, rimandando a d.lgs. 195/2005 per elenco delle informazioni (stato dell’ambiente (acqua, aria, etc..), fattori inquinanti, etc..). Le PA ormai pubblicano quell’elenco, ma per ciascuna tipologia di informazione i dati sono sparpagliati, confusi, eterogenei e scarsamente raffrontabili. Si è scelto, pertanto, di ricorrere ad una fonte esterna: Istat, per quanto non sempre provvista di dati aggiornati. Ricomprende: Raccolta differenziata rifiuti: Misura l’attenzione dell’ente allo smaltimento dei rifiuti con raccolta differenziata degli stessi; Qualità dell’aria, PM10: Verifica la qualità dell’aria in riferimento alle polveri sottoli PM10; Verde urbano: Verifica l’attenzione dell’ente alla pianificazione e manutenzione di aree verdi; Acqua: Verifica la capacità di gestione di un bene pubblico essenziale quale l’acqua, misurando l’acqua erogata rispetto a quella immessa nelle reti regionali di distribuzione dell’acqua potabile; Consumo del suolo Verifica la quantità di suolo consumato nel territorio comunale e, quindi, la trasformazione di superfici naturali o agricole in costruzioni ed infrastrutture.