Versalis, situazione incredibile! Rossi minaccia il ricorso ma la Provincia dà parere favorevole. Corvace invece si sdoppia…
BRINDISI – Il Sindaco Rossi ha minacciato un ricorso al Tar contro la decisione del gruppo istruttore del riesame AIA dell’impianto Versalis di non accogliere nel Parere istruttorio conclusivo le richieste del Comune sull’inserimento di centraline di monitoraggio all’interno e all’esterno del perimetro dell’impianto.
Ma come stanno realmente le cose?
Dal verbale della conferenza dei servizi conclusiva tenutasi lo scorso 1 dicembre emergono diverse incongruenze.
Va intanto chiarito che la richiesta del Comune non è stata bocciata. Diversamente, il rappresentante della Commissione Aia Mazzoni ha espresso perplessità sulla tempistica: “Ad oggi modificare il PIC e PMC comporterebbe una riapertura dell’istruttoria con coinvolgimento del Nucleo di coordinamento e si può fare solo su richiesta della Conferenza con la conseguenza di un ulteriore ritardo di diversi mesi. Il PIC è cogente in tutta una serie di aspetti e poiché si parla di un protocollo che il gestore deve sottoscrivere con ARPA Puglia per il posizionamento delle centraline, suggerisco l’ipotesi di fissare un termine temporale di tre mesi dal rilascio dell’AIA per la sottoscrizione del medesimo al fine di dare attuazione a quanto prescritto nel PIC da ritenersi molto cogente. Diversamente comporterebbe un notevole ritardo alla conclusione del procedimento nonché un aggravio della situazione a discapito dell’interesse generale soprattutto delle popolazioni residenti”.
Tesi ripresa dal rappresentante unico delle Amministrazioni statali Attubato, che ha precisato che “Sono state poste nel citato parere al Gestore ulteriori due prescrizioni/condizioni: la prima che la società provveda entro 6 mesi a trovare un accordo con le autorità di controllo per le gestione e l’implementazione delle centraline di misura della qualità dell’aria situata all’interno dell’area; l’altra di trovare un accordo entro 6 mesi con ARPA Puglia sia per la definizione di un monitoraggio all’interno dell’area dello stabilimento con l’installazione di un numero congruo di campionatori per COEV e NHMC sia per il campionamento che l’eventuale monitoraggio e registrazione in continuo dei pozzetti di tutti gli scarichi parziali”.
Insomma, le richieste del Sindaco Rossi non sono state respinte ma recepite in prescrizioni contenute nel Parere istruttorio conclusivo che dispiegherà la sua efficacia definitiva una volta che si troverà un accordo tra enti locali, Arpa e Versalis sul sistema di monitoraggio. Il Comune e la Regione però hanno chiesto che i paletti fossero inseriti già nel Pic, non demandando a un accordo postumo tra le parti.
Altro punto da chiarire è perché se Rossi è insoddisfatto di quanto emerso, tanto da minacciare il ricorso al Tar e di parlare di decisione “molto grave”, il Comune (assieme alla Regione) abbia reso parere sfavorevole al riesame dell’Aia mentre il rappresentante della Provincia abbia espresso parere favorevole. Rossi non è anche Presidente della Provincia?
Così come non è chiaro perché il rappresentante del Comune Corvace abbia prima dato parere favorevole al Pic e poi in sede di conferenza di servizi conclusiva abbia reso parere sfavorevole. Tale circostanza è stata messa in rilievo dal rappresentante della Commissione AIA, il quale ha sottolineato che “I controlli attengono ad ISPRA ed ARPA e che il PIC in argomento è stato approvato da tutto il Gruppo istruttore dopo una lunga interlocuzione con i rappresentanti della Regione, Provincia e Comune per limare il testo del medesimo. Poi successivamente sono sorte le diverse problematiche che però esulano dal parere reso”.
Come per dire al Comune: prima date parere favorevole e poi cambiate idea?
La risposta fornita dal rappresentante del Comune di Brindisi, Ing. Corvace, è stata la seguente: “Il PIC è stato approvato dal rappresentante del Comune di Brindisi nel Gruppo istruttore, alla riunione odierna io rappresento la
posizione del Sindaco che con delega mi ha incaricato di rappresentare la sua posizione ai sensi degli art. 216 e 217 del regio decreto 1265/34, pertanto non concordo nel dire che il PIC è stato approvato dal Comune di Brindisi è una imprecisione non accettabile in questa sede”.
Insomma, quella volta parlavo a titolo del Comune, questa volta a titolo del Sindaco. Spiegazione peculiare, per usare un eufemismo.
Vi è poi da rilevare come spesso la discussione si focalizzi su Versalis, sottacendo e sottovalutando il ruolo di Enipower, reso manifesto dall’intervento della rappresentante della Regione: “Considerando gli aspetti sanitari, anche quelli rappresentati dal RUAS, nonché l’inquinamento atmosferico dell’area, la preoccupazione ricade in particolare per ogni singola interruzione dell’impianto che comporta l’utilizzo delle torce di emergenza. I fermi impianti possono essere dovuti anche a disservizi delle utilities, come impianti elettrici, riscontrati in varie occasioni, lo stesso proponente in alcuni casi ha dichiarato che i disservizi riguardavano ENIPOWER che era il fornitore e distributore di energia. La Regione ha rappresentato anche nella CDS di ENIPOWER la medesima necessità di comprendere le fasi di efficientamento visto che a far data dal 2014 studi approfonditi su questo tema avevano evidenziato delle criticità nella distribuzione elettrica e in diverse occasioni si era verificato anche una interruzione che aveva portato l’utilizzo delle torce. Di tutto questo non vi era traccia né nell’AIA VERSALIS né in quella ENIPOWER”.
Rispetto alle richieste del Comune, l’intervento dell’ing. Corvace merita attenzione per la sua esaustività e chiarezza: “La tematica del parere attiene al piano della qualità dell’aria, al presidio, al numero e al posizionamento delle centraline, agli aspetti gestionali. Si richiede
un coinvolgimento da parte dell’ARPA per la gestione di queste centraline e il posizionamento di ulteriori centraline e deposimetri per il campionamento delle emissioni anche diffuse, il miglioramento anche del sistema di monitoraggio delle convogliate, una maggiore e più efficace comunicazione in tempo reale alle autorità di controllo e la possibilità alle autorità di controllo di poterle acquisire, la possibilità di inserire dei sistemi di monitoraggio perimetrali, ad esempio con sistemi ottico spettrali, come avviene in altri stabilimenti e poi in merito alla questione delle torce e il dominio di situazioni che attivano il funzionamento delle torce affinché sia meglio puntualizzato e codificato, riprendendo un percorso che già è stato intrapreso per produrre un documento molto puntuale che relazionava queste situazioni di transitori di esercizio e una serie di emissioni attese. Il tema al quale si vuole puntare è quello della prevedibilità, la conoscenza degli eventi emissivi associati o conseguenti ad una fattispecie di guasto o fattispecie manutentiva, consentendo anche un maggior presidio. Quello a cui si è assistito in questi anni è questioni di aleatorietà ossia si verificano eventi ma non se ne conosce la composizione, la causa e gli effetti. Quello che preoccupa il Sindaco anche nella sua veste di autorità sanitaria è di non conoscere puntualmente le conseguenze di questi eventi emissivi, l’esposizione reale concreta dei ricettori sensibili della cittadinanza a questi eventi il
modo in cui sono esposti, l’intensità di questa esposizione, la composizione dei fumi che investono la cittadinanza in queste circostanze. Quindi è ovvio che rendere procedimentalizzati questi aspetti e inquadrarli in algoritmi certi è una funzione ideale che consente una conoscenza che determina poi la possibilità di instaurare protocolli di prevenzione in questo caso sono doverosi. Quindi irrobustire i controlli della qualità dell’aria poi attraverso la valutazione della performance nel corso del tempo di questo sistema per come irrobustito ci consente anche di capire se la geometria di questa rete, così come maggiormente implementata, possa essere idonea quando avremo evidenza certa del loro funzionamento. Questo può accadere quando le autorità di controllo sono ben consapevoli della natura e della quantità di queste emissioni. Il parere è puntuale su questi aspetti. Si ritiene che ad oggi la formulazione del PMC non consente di ricomprenderli adeguatamente. Nell’ultima riunione del gruppo istruttore del 30 settembre 2020, la Regione di concerto con l’amministrazione comunale presentò un contributo istruttorio molto puntuale di ARPA PUGLIA che ci ha fornito tutti gli elementi per poter dire ad oggi che la qualità dell’aria viene gestita all’interno del petrolchimico in generale e con riferimento a VERSALIS, in maniera del tutto inadeguata sia sotto il profilo della infrastruttura che sotto il profilo gestionale. Questa inadeguatezza ad oggi non può essere superata sulla base degli elementi che abbiamo in atti, anche in ragione del fatto che un rimedio viene posto sulla base di sottoscrizione di cogenti protocolli operativi che a causa della loro inesistenza comporterebbero la creazione di un subprocedimento e la cui mancata attuazione renderebbe inefficace il sistema a cui tutti vogliamo puntare. Il miglioramento della performance ambientale di questo impianto non può essere demandata a fasi successive, i protocolli operativi devono essere cogenti nella loro formulazione con specifico cronoprogramma e sottoscritti in termini ragionevoli. Pertanto ad oggi non è possibile concludere il procedimento, l’amministrazione comunale esprime quindi parere sfavorevole fino a quando questi suggerimenti non verranno fatti propri dal PIC e dal PMC”.
Di tenore diverso, come dicevamo, è il parere del rappresentante della Provincia Epifani che ha dichiarato: “Ho già evidenziato la necessità di trasformare in prescrizioni cogenti le azioni di intese e di accordi indicati nel PIC pertanto suggerisco di poter concludere l’odierna CDS con una valutazione positiva a condizione sospensiva entro 6 mesi all’attuazione dei citati accordi. Qualora non si dovesse raggiungere tale accordo entro il termine dei 6 mesi il verbale si trasformerebbe in parere negativo”.
Nel frattempo si sono verificate altre sfiammate, e dopo l’incontro di lunedì tra il Sindaco, l’Arpa, l’Asl e le aziende del petrolchimico se ne potrà trarre un quadro più chiaro. Forse.