BRINDISI – Si svolgerà lunedì 01 febbraio 2021, presso la sede “De Marco” di Brindisi, alle ore 10.00, l’atteso incontro con l’On. Gero Grassi, nell’ambito del Progetto “Moro Vive”, promosso dal consiglio Regionale della Puglia, con lo scopo di mantenere viva la memoria e il pensiero di Aldo Moro, Costituente dal 1946 al 1948, Deputato dal 1948 al 1978, Ministro della Giustizia, della Pubblica Istruzione, degli Esteri e Presidente del Consiglio e, soprattutto, vittima del terrorismo.
Un ospite di indiscussa statura istituzionale, quella di Gero GRASSI, che, nella sua lunga carriera politica, grazie alla Commissione d’inchiesta sul caso Moro da lui voluta nel 2013, ha potuto scavare nel torbido degli anni di piombo, indagando nelle pieghe degli accordi tra Stato e Mafia, alla ricerca di una verità ancora tutta da scoprire.
L’onorevole Grassi incontrerà gli studenti delle classi 4^ e 5^ del Polo Messapia sia in presenza che in videoconferenza, con cui dialogherà sull’importanza della memoria storica, senza la quale il presente resta confinato nell’oblio, sempre pronto a replicare contesti subdoli e perversi.
Sarà un’occasione per incontrare e conoscere il nuovo Prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni, presenza stimata sul territorio dal mondo della Scuola locale per aver speso energie, tempo e tutta la sua competenza nella volontà di dare risposte certe e rassicuranti alla comunità scolastica, proposte risolutive a studenti e famiglie in primis, trascinati dall’emergenza Covid-19 nel vortice dell’incertezza e della solitudine in questo momento epocale di emergenza educativa in cui la “non scuola” amplifica i disagi e compromette equilibri esistenziali già flebili.
“Non è un caso che il Convegno MORO VIVE si svolga proprio l’01 febbraio 202, giorno in cui ai nostri studenti il governatore Emiliano abbia concesso, FINALMENTE, di ritornare a scuola in presenza, per quanto solo al 50%. Ma è un inizio – dichiara il Dirigente scolastico Rita Ortenzia DE VITO –. E questo incontro sulla legalità punta a restituire, ai nostri giovani e all’opinione pubblica, la coscienza del diritto negato che, se da un lato vuole tutelare la salute e la sicurezza, dall’altra mina finanche la speranza di giovani vite fragili e frastornate dalla frenesia degli eventi, restituendo, a noi adulti, la responsabilità del fallimento generazionale”.