Il Presidente dell’Asi replica ad Amati: “I panettoni erano artigianali. Perché omette di dire che ho rinunciato al mio compenso da 41.000 euro?”
BRINDISI – Una video intervista del Consigliere Amati, affidata ai social e recepita nei contenuti da organi di stampa, mi vede costretto ad abbandonare la naturale ritrosia a prender parte a dibattiti nati da affermazioni gratuite e strumentali che strizzano l’occhio al populismo.
Il Consigliere Amati ha evocato questioni relative al percorso di approvazione del bilancio ASI 2019 alludendo a presunte irregolarità ed diffondendo pubblicamente fatti forse appresi frettolosamente e superficialmente.
Sulle questioni di natura tecnico contabile, il doveroso rispetto dei ruoli mi induce ad attendere l’esito dell’istruttoria da parte degli uffici competenti della Regione. Analoga prudenza avrebbe dovuto adottare il Consigliere regionale di lungo corso.
Per ciò che attiene alle presunte irregolarità di altra natura, sulle quali tanta enfasi ha versato il Consigliere giungendo ad una censura tout court della mia gestione, il duplice ruolo di imprenditore e di gestore attento delle risorse pubbliche mi impone la rappresentazione dei fatti veritiera.
Sarei tentato di soprassedere sulla vicenda dei panettoni, per non far precipitare il livello della discussione, ma mi trovo costretto a replicare alle gravi affermazioni che mi hanno investito: la strenna natalizia, consuetudine presso l’ASI, costituisce voce di spesa giuridicamente e fiscalmente ammissibile come il Consigliere Amati, esperto giurista, ben sa.
Il valore della strenna (panettone artigianale da Kg. 1 e grappolo di cioccolatini), ove tanto occorra, è assolutamente congruo e sul dato avrebbe dovuto concordare il Consigliere, del pari esperto non foss’altro che per discendenza da famiglia di pasticceri.
La grave affermazione sul numero di panettoni rapportato al minor numero di dipendenti è un ulteriore colpo basso, privo di fondamento, posto che la strenna natalizia è stata destinata ai 14 dipendenti, ai revisori, al CDA, a tutti i soci, ai consulenti dell’Ente per un totale di 28 pezzi.
I due restanti furono consumati durante l’incontro per gli auguri con dipendenti, cda, soci e revisori presenti.
Giunto alla vicenda donazioni, mi pongo una domanda: perché Amati mi accusa di avere utilizzato impropriamente 954 euro per una pratica lecita e consentita e omette di riferire ai suoi ascoltatori che, per agevolare la donazione COVID alla ASL di macchinari per euro 118.179, ho rinunciato a miei compensi per oltre euro 41.000,00 nell’anno 2020?
L’unica “anomalia” della donazione di che trattasi si rinviene nella condotta di un Presidente Asi che, per la specifica finalità, ha lavorato gratuitamente per l’Ente. Mi duole solo essere stato costretto a rendere pubblica questa circostanza, che ho taciuto per quasi un anno, per resistere alle affermazioni diffamatorie del Consigliere.
Questa replica non esaurisce le iniziative a tutela della mia onorabilità, di quella del CDA e dell’intero Consorzio Asi.
Consorzio ASI
Domenico Bianco
Presidente Consorzio ASI