MESAGNE – Si chiama “Ciak, si Libera” la prima rassegna cinematografica gratuita organizzata dal Presidio di Libera Mesagne con il patrocinio del Comune della città che farà tappa nei giorni 2, 19 e 26 agosto alle 21 nella cornice dell’atrio del Castello Normanno- svevo.
Dal giornalismo di inchiesta, ai rifiuti e sogni spezzati: tre i temi trattati con un unico filo conduttore, le mafie. E un unico obiettivo sociale: affondarle.
Tre i film in calendario: il 2 agosto sarà proiettata la pellicola “Prima che la notte”, in cui il regista Daniele Vicari riannoda memoria e storia di Pippo Fava, giornalista ucciso il 5 gennaio 1984 da Cosa Nostra, a Catania, perché portò avanti una battaglia giornalistica, intellettuale e umana contro la mafia.
A introdurre la serata la giornalista Lucia Portolano, direttore della testata online BrindisiOggi.it.
Il 19 agosto, nella serata introdotta dal colonnello Ruggiero Capone, responsabile dei Carabinieri Forestali del gruppo di Brindisi, il Presidio di Libera Mesagne offrirà al suo pubblico la visione del film documentario “Biutiful Cauntri” realizzato da Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero.
Un lungometraggio che fotografa la Terra dei Fuochi tra dolenti ritratti di luoghi, e testimonianze di allevatori, agricoltori, pastori, che raccontano di un territorio avvelenato, e che infetta sia le risorse dell’agricoltura, come le fragole e i pomodori, che quelle dell’allevamento come le bufale il cui latte diventa mozzarella contaminata.
Il terzo appuntamento, quello del 26 agosto, sarà aperto da chi l’arresto di Tonio e i bui anni Ottanta della Scu li ha vissuti combattendo in prima linea: il procuratore Antonio De Donno introdurrà il film “Fine pena mai”, diretto da Davide Barletti e Lorenzo Conte, con l’attore Claudio Santamaria.
Il film racconta i fatti e le vicissitudini di Antonio Perrone, primogenito di una famiglia benestante salentina che scalerà in pochi anni i vertici della malavita fino a conoscere, in carcere per la prima volta, i grandi capi della Scu.
Tonio conduce una vita fatta di alcol, gioco d’azzardo, droga e auto di lusso, sregolatezze in cui solo la sua fidanzata e, in seguito, moglie Daniela è l’unico conforto della sua esistenza.
Divenuto boss indiscusso della Scu sgominata, in seguito, dalle forze dell’ordine, sarà nuovamente arrestato e condannato alla pena di 49 anni di reclusione. Inizia in seguito a scrivere un libro intitolato “Vista d’interni”, dove racconta la sua vita, oltre al rimorso per non aver mantenuto la promessa fatta anni prima alla moglie Daniela e al figlio Alessio: quella di non lasciarli mai soli.
“Ciak, si Libera!”, la prima rassegna cinematografica del Presidio di Libera Mesagne inserita nel cartellone “MesagnEstate2019”, invita tutta la cittadinanza a partecipare perché è necessario conoscere la nostra storia per liberarci definitivamente dalla “mafia, una montagna di merda”.
Il presidio di Libera Mesagne
E’ stato siglato il 5 aprile 2018 nel Liceo Scientifico di Mesagne “Epifanio Ferdinando” il Patto per la costituzione del Presidio di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” in territorio mesagnese.
La nascita del Presidio di Libera a Mesagne è stata la concretizzazione di un percorso formativo, di incontri e di idee sviluppate nei mesi dalle diverse realtà aderenti al progetto, da singoli cittadini ad associazioni, da scuole a cooperative.
Il contrasto sociale alle mafie e alle illegalità, la memoria delle vittime innocenti di mafia, il riutilizzo dei beni confiscati, le iniziative di educazione alla legalità con le scuole in rete, sono al centro delle attività del Presidio, che si impegna inoltre a costituirsi come monitoraggio civico per sollecitare a livello locale l’adozione di azioni di prevenzione e tutela che limitino il dilagare di problemi sociali.
Il Presidio è aperto alla città e intende coinvolgere ulteriori cittadini, movimenti, gruppi, comitati, parrocchie, scuole ed organizzazioni che vogliano impegnarsi ad essere portavoce dei valori di libertà e giustizia nel territorio mesagnese, avendo accolto l’invito di don Luigi Ciotti di dare “una scossa, un sussulto” alla comunità locale e impegnandosi con urgenza e con l’aiuto delle Istituzioni a costruire concreta legalità.