Home Politica Ecco a che serve un parlamentare brindisino. D’Attis preannuncia un esposto in Procura: “L’Amministrazione Rossi blocca il porto con la connivenza di funzionari come la Soprintendente”
Ecco a che serve un parlamentare brindisino. D’Attis preannuncia un esposto in Procura: “L’Amministrazione Rossi blocca il porto con la connivenza di funzionari come la Soprintendente”
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Ecco a che serve un parlamentare brindisino. D’Attis preannuncia un esposto in Procura: “L’Amministrazione Rossi blocca il porto con la connivenza di funzionari come la Soprintendente”

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BRINDISI – Ecco a cosa serve un parlamentare brindisino. L’onorevole Mauro D’Attis, nel corso della conferenza stampa odierna, ha preannunciato che farà valere fino in fondo i poteri di vigilanza e legislativi che gli competono affinché venga garantito uno sviluppo per Brindisi e siano individuate eventuali responsabilità di chi sta impedendo che la città progredisca economicamente.

D’Attis, che sulle vicende portuali è sempre stato molto presente, ha ribadito di sposare pienamente la linea dell’Autorità portuale e che nelle prossime ore provvederà a depositare un esposto in Procura per i reati di abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio eventualmente commessi da funzionari che stanno ostacolando l’iter per la realizzazione di opere portuali di vitale inportanza. L’onorevole, in particolare, ha puntato il dito contro la Soprintendente Maria Piccarreta. Parlando del progetto della vasca di colmata, la cui valutazione è in corso da ormai tre anni nelle sedi ministeriali, D’Attis ha infatti dichiarato: “Recentemente perfino la Soprintendenza, evidentemente sollecitata da qualcuno dell’Amministrazione Rossi, ha bloccato l’iter ed ha proposto a voce una sorta di scambio, promettendo il proprio avallo alla realizzazione della vasca di colmata in cambio della mancata realizzazione del banchinamento di Capobianco. Il tutto, guarda caso, mentre il Presidente dell’Autorità portuale ha candidato quell’area a zona franca doganale ottenendo dal Recovery anche 20 milioni di euro, cifra che cercherò di incrementare tramite un emendamento. Il Comune, con la connivenza di funzionari dello Stato come la Soprintendente Piccarreta, tiene bloccato il porto. Mi assumo pubblicamente la responsabilità di quello che sto dicendo, così come la Piccarreta dovrà spiegare pubblicamente la sua posizione”.

Accuse pesanti, che saranno corroborate da un esposto in Procura per individuare le responsabilità rispetto a lungaggini burocratiche – secondo D’Attis legate a pressioni politiche e complicità – che non interessano solo il progetto della vasca di colmata, ma anche, ad esempio, il pontile a briccole e che minano la possibilità di disporre di ormeggi utili a incrementare i traffici portuali e adeguare il porto alle nuove sfide che il mercato pone davanti. D’Attis, inoltre, presenterà un esposto anche presso la Corte dei Conti per lo spreco di risorse pubbliche che si è prodotto a causa delle caratterizzazioni dei sedimenti, per le quali sono stati spesi 400.000 euro e che saranno nuovamente necessari quando la vasca di colmata sarà autorizzata definitivamente.

“Con la complicità dei brindisini il porto viene boicottato e ciò evidentemente favorisce qualcuno. Sarà la Magistratura a individuare eventualmente questi soggetti”.

E sarà la Magistratura a chiarire se le numerose indagini sulle opere portuali che hanno costellato la cronaca giudiziaria locale degli ultimi anni erano lecite o strumentali: “La sentenza del Consiglio di Stato ha smontato di fatto tutte le inchieste giudiziarie. Chiederò alla Magistratura un intervento per comprendere da dove arrivano queste attività che tengono bloccato il porto. Ognuno fa il suo lavoro ma ognuno deve dare conto del proprio operato”.

E anche sull’investimento di Edison D’Attis ha dichiarato di essere favorevole all’impianto, soprattutto perché si è giunti a un compromesso che soddisfa gli operatori portuali e perché dal Nof non sono emerse interferenze con la linea ferroviaria.

In merito al Recovery Plan, l’onorevole brindisino ha stigmatizzato l’assenza di Brindisi dal Just Transition Fund, preannunciando che presenterà una serie di emendamenti per inserire Brindisi tra le città che possono beneficiare di questi fondi per la decarbonizzazione, per aumentare la dotazione economica prevista per Capobianco (area che diventerà presto zona franca doganale) e per inserire anche Brindisi nel Quadrilatero del Sud composto dalle Zes meridionali.