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BMS, Antonino: “Si rispetti l’obbligo di rendere pubblici gli stipendi. Previsti addirittura premi per smart working”
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BMS, Antonino: “Si rispetti l’obbligo di rendere pubblici gli stipendi. Previsti addirittura premi per smart working”

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BRINDISI – L’intervento del nostro Capogruppo Consiliare Gabriele ANTONINO nel corso del Consiglio Comunale odierno in merito alla Proposta n. 186 – “Piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute al 31.12.2019 ai sensi dell’art. 20 del D. Lgs 175/2016 e s.m.i.; rendiconto sul Piano di Razionalizzazione 2019 ai sensi del comma 4 della medesima disposizione”:

Il Gruppo Consiliare del Partito Repubblicano voterà contro questo provvedimento. Condividiamo la necessità di procedere ad una razionalizzazione delle partecipazioni detenute dal Comune di Brindisi, che del resto è oramai un obbligo di legge.

Prendiamo atto che una volta cessate le partecipazioni nelle società “Azienda per i servizi farmaceutici”, “Bocca di Puglia”, “Interporto dell’Area Jonica Salentina” e “Brindisi Turismo” ormai le partecipazioni per le quali occorre annualmente predisporre il Piano di Razionalizzazione sono solo la “Società per i Trasporti Pubblici”, la “Brindisi MultiServizi” e la società “Aeroporti di Puglia”.

Allo stato delle cose, quindi, dobbiamo concentrarci su queste partecipazioni e verificare se gli obiettivi che erano stati posti nel 2019 siano stati raggiunti. E, ancora, se il Piano di Razionalizzazione per l’anno 2020 sia rispondente alla realtà.

Ovviamente la maggiore attenzione va dedicata alla Brindisi MultiServizi atteso che la partecipazione del Comune di Brindisi nella società Aeroporti di Puglia è di percentuale irrisoria e la Società Trasporti Pubblici presenta bilanci in utile e nessun elemento di criticità.

Da questo punto di vista mi sembra di poter dire che si è lontani da quanto era stato prefissato con la Delibera di Consiglio Comunale n. 202 del 31/12/2019. È inutile nascondersi dietro un dito: la razionalizzazione della Multiservizi passa obbligatoriamente da una riduzione del costo del personale e dala ricerca di nuovi affidamenti da parte di enti pubblici diversi dal Comune di Brindisi o da privati, nella misura massima del 20% come consentito dalla legge.

Sotto questi punti di vista non mi sembra che si possa dire che gli obiettivi siano stati raggiunti. E tanto in particolare per quanto riguarda l’incidenza del costo del personale sul bilancio della Multiservizi che doveva essere drasticamente ridotta sia con il minor ricorso allo straordinario che con l’allineamento degli stipendi di molti dipendenti ai valori normali in settori di attività quali quelle espletate dalla Multiservizi.

Frequentemente si favoleggia di stipendi da nababbi percepiti da alcuni dipendenti. Dalla relazione dell’Amministratore Unico della società si evince che una loro riduzione può passare solo attraverso una contrattazione di secondo livello che veda partecipe il socio unico e le rappresentanze sindacali.

Mi chiedo perché questo non sia ancora stato fatto. O, almeno, non se ne ha notizia. La stessa entità degli stipendi dei dipendenti della Multiservizi, o di alcuni di loro, è un mistero. E questo nonostante che il comma 7 dell’articolo 19 del Decreto Legislativo 175 del 2016 prevedeva l’obbligo di pubblicare sul sito della società gli accordi di secondo livello raggiunti per il contenimento della spesa del personale e gli stipendi dei dipendenti.

Ebbene consultando il sito della società questa informazione non è reperibile. Si può invece apprendere che nel corso del 2020 sono state riconosciute al personale ulteriori premialità ammontanti a sedicimila euro. Addirittura è stato riconosciuto un premio per i dipendenti che espletavano la loro attività in smart working.

Eppure la mancata pubblicazione di quelle informazioni comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal Decreto Legislativo n. 33 del 2013 che detta norma in materia di trasparenza amministrativa. Ma grandi perplessità suscita anche il Piano Industriale presentato dall’Amministratore della società.

A dire il vero lo stesso Amministratore dichiara che la redazione del Piano è stata resa difficile dalla mancata sottoscrizione del nuovo contratto di servizio. Il che in soldoni vuol dire che si tratta di un Piano assolutamente aleatorio atteso che non si conoscono i contenuti ed i termini del nuovo contratto.

Qualcosa si può comunque dire. Meraviglia, ad esempio, la volontà di dismettere il carro attrezzi atteso che la Multiservizi, a rigore, dovrebbe svolgere anche il servizio di rimozione dei veicoli in sosta vietata ed il deposito e la custodia degli stessi veicoli. Questo lascia intendere che il Comune di Brindisi è privo di tale servizio o lo sarà in futuro visto che tra gli investimenti programmati non è previsto l’acquisto di nuovi carri attrezzi.

Quanto agli ulteriori servizi che la Brindisi MultiServizi potrebbe svolgere per conto della Amministrazione Comunale si fa un rapidissimo cenno, solo tre righe!, a pagina 18 del Piano Industriale, alla possibilità di gestire l’impianto di frantumazione degli inerti, che invece era cosa data per certa nell’ultimo Consiglio Comunale allorchè l’Amministrazione e la maggioranza consiliare ha votato contro un mio emendamento al programma delle opere pubbliche che prevedeva la possibilità di riattivare quell’impianto mediante concessione della gestione a privati che avrebbero messo a disposizione le risorse necessarie.

Si parla di una cifra considerevole, ammontante a circa 800mila euro. Ebbene l’Amministratore della Multiservizi in quelle tre righe riesce solo a dirci che per la riattivazione dell’impianto di frantumazione degli inerti sono stati chiesti i preventivi alla ditta costruttrice. Nulla si dice sull’ammontare dell’intervento che, del resto, non è assolutamente previsto tra gli investimenti da attivare nel 2020 in cui è citato, al netto degli emendamenti del Sindaco e delle precisazioni del Dottore Roma, solo l’acquisto di nuovi parcometri.

Anche quanto alle modalità di acquisizione delle risorse necessarie ad effettuare gli investimenti siamo nella vaghezza più assoluta. Non si riesce a capire se la formula che si vuole perseguire è quella del leasing o del mutuo. E ancor più vaghi ci si mantiene quanto alla possibilità di acquisire finanziamenti agevolati, che pure ci sono. In conclusione un Piano Industriale generico, che continua a far leva unicamente sugli affidamenti della Amministrazione Comunale.

Ribadisco, pertanto, il voto contrario alla proposta di deliberazione.

Consigliere Gabriele Antonino