BRINDISI – Le dimissioni rassegnate dall’assessore alle Finanze del Comune di Brindisi Cristiano D’Errico rappresentano l’ennesima conferma del fatto che ormai il sindaco Riccardo Rossi naviga a vista, forse nella speranza di avvistare un approdo sicuro.
I conti del Comune sono disastrati ed il rischio di default non è mai stato eliminato. Allo stesso tempo, strada facendo la maggioranza che sostiene Rossi si è ridotta e per andare avanti in più di qualche occasione ha dovuto fare ricorso a “stampelle” che di politico hanno davvero poco.
I cittadini hanno avuto modo di rendersi conto che, giorno dopo giorno, sono stati tagliati servizi essenziali, alcuni dei quali sono stati successivamente ripristinati. Un modo di agire che non ha una logica e che si ispira unicamente al “tirare a campare”.
Ed è stato un fallimento anche il tentativo di privare il Comune dei gioielli di famiglia, visto che – al momento – quei beni non li ha voluti nessuno. Il che, tradotto in soldoni, significa che nelle casse comunali entreranno milioni di euro in meno rispetto al previsto e quindi sarà impossibile far quadrare i conti.
E che dire, poi, dei termini per l’approvazione del bilancio di previsione? L’ultima proroga è scaduta il 31 ottobre ed in altri tempi il Comune di Brindisi sarebbe già stato commissariato. Rossi è sempre stato il primo a mettere alla gogna le amministrazioni che usufruivano di proroghe e di diffide prefettizie, ma lui sta facendo peggio di qualsiasi altro sindaco che nella storia ha occupato quella poltrona. Certo, adesso ha bisogno di tempo per completare il suo giro tra i consiglieri di opposizione alla ricerca di voti per approvare il bilancio. Ma si tratta di un tentativo umiliante ed allo stesso tempo inutile.
E che si sia vicini al capolinea lo hanno capito in tanti anche tra coloro che lo hanno sostenuto nelle scorse elezioni amministrative. Del resto, basta leggere la stampa locale per scoprire che la sinistra che fa capo a Dipietrangelo ha ormai sferrato un attacco al sistema di governo di Rossi (e le dimissioni di D’Errico si inquadrano proprio in questa logica).
E lo ha capito molto bene anche Michele Emiliano che proprio a Brindisi ha rimediato il peggiore risultato della Puglia. La “punizione” sarà quella di non riconoscere neanche un assessorato alla nostra provincia, alla faccia delle assicurazioni che Rossi ha sempre fornito.
E che dire, poi, della scalata che in tanti stanno tentando all’interno del PD per scalzare chi oggi sostiene Rossi? E che dire dell’atteggiamento perennemente critico nei confronti di questa Amministrazione Comunale da parte dei consigliere regionale Amati?
Insomma, il sindaco Rossi è – nei fatti – diventato un “problema” per Brindisi che adesso rischia una nuova marginalizzazione proprio a causa dell’incapacità del suo primo cittadino.
Lino Luperti