Stazione di Brindisi. Bozzetti (M5S): “Ammodernamento della rete strumentalizzato da politici in perenne campagna elettorale”
BRINDISI – “La nuova tecnologia entrata in vigore lo scorso 14 luglio nella stazione di Brindisi fa parte di un processo di ammodernamento della rete ferroviaria, partito anni fa, che sta coinvolgendo tutte le stazioni in un’ottica di miglioramento ed efficienza anche della sicurezza ferroviaria. RFI oggi in Commissione ha assicurato che il passaggio all’automazione non comporterà la movimentazione delle merci pericolose (cosa mai avvenuta per la stazione di Brindisi), che sono sempre transitate dallo scalo ferroviario, ma traslazione di materiale rotabile, ovvero solo la presa in consegna e il trasferimento del treno. Così come è stato ribadito che la stazione non chiuderà e saranno garantiti i posti di lavoro. Ancora una volta sono stati smentiti tutti quegli esponenti politici che hanno voluto creare allarmismo solo per avere visibilità sul territorio”. Lo dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, a margine delle audizioni dell’ingegner Laghezza di Rfi Puglia e del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi che si sono tenute questa mattina in commissione V.
“Ad oggi – spiega Bozzetti – la stazione conta un passaggio di circa 20 treni merci alla settimana, ma il nuovo sistema potrà anche sostenere un aumento del volume di traffico, come ci auguriamo, vista anche la recente inaugurazione del nuovo tratto di Costa Morena est realizzato anche grazie al contributo di 200mila euro del Ferrobonus regionale da noi proposto e approvato nello scorso bilancio regionale e che quindi potrebbe portare ad un aumento del traffico merci e un carico maggiore sulla rete ferroviaria. Ovviamente continueremo a monitorare la situazione per verificare che vengano superate le criticità riscontrate in questi primi giorni dell’entrata in vigore della nuova procedura. Per questo, ci siamo riservati la possibilità di riconvocare Rfi da qui a sei mesi”.
Bozzetti ricorda inoltre che, come dichiarato nell’incontro del 25 giugno tra RFI e sindacati, non ci sarà alcun licenziamento: dei sette dipendenti coinvolti dal cambiamento, quattro sono stati già ricollocati e per gli altri tre sono in atto contrattazioni con i sindacati. Sarà garantita, inoltre, la presenza di tre operatori dalle 6 alle 22 per i prossimi mesi per il monitoraggio della tecnologia in questa fase di passaggio.
“Questa tecnologia va nella direzione dell’automazione: il sistema applicato da poco a Brindisi, è già stato sperimentato in altre stazioni con successo e vede Bari centrale operativa di tutta la Puglia, parte della Basilicata e parte del Molise. Un’opportunità di ammodernamento che, purtroppo, viene strumentalizzata per creare falsi allarmi su un’inesistente perdita di posti di lavoro o addirittura una fantasiosa chiusura della stazione. Da mesi ci stiamo occupando della questione e il nostro impegno, così come lo é stato sino ad adesso anche da parte delle sigle sindacali che ringraziamo, sarà massimo per garantire la tutela dei lavoratori e del territorio. Sulla sicurezza infatti – conclude il consigliere – è opportuno che si confrontino costantemente azienda e sindacati, che rappresentano i primi esperti sul campo in materia. Purtroppo, invece, ancora una volta la classe dirigente si è rivelata totalmente inadeguata, speculando su una questione in un perenne clima da campagna elettorale”.