BRINDISI – Sono due punti d’oro quelli colti all’Allianz Dome di Trieste, dall’Happy Casa Brindisi di coach Vitucci, in un match punto a punto, che ha decretato il proprio vincitore solo nelle battute finali. Ed è stata ancora Brindisi a spuntarla, strappando i 2 punti in Friuli, che valgono il poker di successi (di fila), in campionato, che consentono a capitan Zanelli e compagni di issarsi al secondo posto in graduatoria, in coabitazione con Venezia, alle spalle dell’Olimpia Milano, al momento ancora imbattuta in campionato, dopo 5 giornate disputate.
Partita dura, su un campo sul quale (non lo diciamo per risaltare ancora di più il valore del già di per sé importante successo centrato ieri da Brindisi), passeranno in poche squadre nel corso di questa stagione. Perché Trieste è una buona formazione che, nonostante le assenze pesanti di Mike Henry ed Ike Udanoh (due titolari designati, rimpiazzati dalle correzioni in corsa di Mussini e Delia, che con rendimenti opposti stanno consentendo a coach Dalmasson di provare a sopperire agli infortuni patiti dal roster friulano), e quelle di Daniele Cavaliero e dell’ultimo arrivato Jakob Cesabek, ha venduto carissima la pelle, alzando bandiera bianca solo allo scadere dei 40’ regolamentari.
L’incontro andato in scena ieri in terra friulana si è svolto all’insegna di un sostanziale equilibrio. Dopo un botta e risposta che aveva contraddistinto la contesa (61-61 al 30’) l’Allianz rientrava forte sul parquet nell’ultima frazione, con Laquintana che scriveva 8 punti, grazie a due triple ed una rubata che consentivano al playmaker ex Brescia di portare avanti i suoi sul +6, ma due canestri dalla lunga distanza di un glaciale Bell, mantenevano Brindisi a contatto. La tripla di Alviti (4/7 per l’ex Treviso, specialista nel tiro dalla lunga distanza, tra i migliori in LBA), rischiava di essere un duro colpo per la Happy Casa, ma prima Harrison e poi Willis (dalla lunetta, dopo un bel rimbalzo offensivo su errore di Perkins dalla linea della carità), impattavano il match sul 76-76, quando mancavano 2’ alla sirena finale. Tanti gli errori da entrambi i lati, ma Perkins strappava un rimbalzo offensivo, portando avanti dalla lunetta Brindisi, brava con Krubally a contenere l’entrata in area di Fernandez che metteva 3 punti di distanza tra sé e l’Allianz a 12” dalla fine, grazie al 2/2 dalla lunetta di Harrison. Trieste provava l’aggancio, ma l’errore di Doyle dall’arco ed una tripla di Laquintana (realizzata, ma quando il cronometro aveva già segnato la fine del march), non convalidata, sentenziavano la vittoria per Brindisi.
Come dichiarato giustamente da coach Vitucci nel post partita, Brindisi ha sbagliato tanto, soprattutto nella seconda frazione di gara (per un complessivo 7/36 nel tiro da 3 punti, nettamente deficitario rispetto alle possibilità balistiche di molti protagonisti del roster biancoazzurro), ma ha saputo costruirsi secondi tiri (anche dalla lunetta), andando bene a rimbalzo offensivo, soprattutto con Perkins e lo specialista Willis (12 rimbalzi complessivi catturati in coppia nell’area friulana), che sono risultati decisivi al termine di un match così equilibrato. L’impressione è che l’Happy Casa abbia avuto più energia, prontezza e lucidità nelle cosiddette seconde palle, quelle sporche, spesso decisive per le sorti di incontri così tirati, perlomeno nelle battute finali del match.
Ottime le prestazioni di Willis e Perkins, con il secondo che si conferma in crescita dopo la bella prova offerta contro Treviso. Il centro da Buffalo, che ha sofferto all’inizio Delia ed i lunghi friulani, innescati da un illuminato Lobito Fernandez, è stato efficace in area avversaria, andando bene anche a rimbalzo offensivo. Altra prestazione solida da parte di Bell, impreciso al tiro dalla lunga distanza al pari dei suoi compagni di squadra, ma fondamentale per respingere l’allungo tentato dall’Allianz nell’ultimo quarto e che ha fornito il suo apporto alla causa fatto di difesa, recuperi ed energia. Polveri bagnate anche per Harrison, che in ogni caso ne mette a referto 18, miglior marcatore del match, pericolo costante per la difesa triestina. Sottotono la prova offerta ieri da Thompson, mentre Krubally è stato bravo a sgomitare sotto le plance avversarie. Nonostante la vittoria colta, Brindisi ha mostrato un eccessivo, parere di chi scrive, ricorso al tiro da 3 punti, che deve costituire una risorsa, viste le caratteristiche perimetrali del roster allestito da Giofrè e Vitucci in estate, di molti suoi interpreti, ma che non può essere l’unica opzione (o quella primaria) per l’Happy Casa. Da questo punto di vista, sono mancate ieri le accelerazioni in area di Thompson, i tagli ed il gioco off-the-ball mostrato da Gaspardo nelle ultime uscite e, lo stesso Harrison, è stato impreciso nel suo arresto e tiro dall’area, con conseguente ricerca della conclusione da dietro l’arco come soluzione offensiva. Tuttavia, i progressi ed il dinamismo mostrati da Perkins, inducono a pensare che si possa e si debba perseguire qualche variazione dall’abituale canovaccio offensivo, soprattutto quando le percentuali dall’arco, come mostrato ieri sera, sono modeste.
Prossimo impegno in programma per domenica prossima, 1 Novembre (posticipato, nel frattempo, l’esordio stagionale in FIBA Champions League, causa diversi casi di positività al Covid-19, accertati tra le fila del team spagnolo, che non ha giocato neanche il suo match nel fine settimana in ACB, contro Murcia), quando sarà di scena al PalaPentassuglia, alle ore 20.45, la Fortitudo Bologna degli ex Banks e Sacchetti, usciti sconfitti, ma con l’onore delle armi, dal match di ieri contro la capolista Milano. Il coach nativo di Altamura, dovrebbe riavere a disposizione Fantinelli, assente ieri contro i meneghini, ma non ci sarà sicuramente Happ, che ha patito un infortunio che lo terrà lontano dal parquet per 3/4 settimane. Match sicuramente interessante, con il duello Harrison-Banks, tutto da gustare.
Jacopo Lania