Antonucci (FI): “Rossi batta i pugni sul tavolo di Emiliano e chieda la costituzione immediata delle USCA”
BRINDISI – Se si ascoltasse la sua ultima diretta Facebook con un po’ di superficialità, si potrebbe erroneamente considerare una buona idea quella suggerita dal sindaco Rossi secondo cui i pazienti affetti da COVID, che non necessitano di assistenza ospedaliera, saranno trasportati – in isolamento- nelle strutture alberghiere individuate ad hoc.
Peccato che a sfuggire al sindaco Rossi sia un concetto pressoché fondamentale.
Possiamo davvero isolare un paziente, risultato positivo al Civid ma asintomatico, lasciandolo al suo destino privo di assistenza alcuna?
Certo, purché non contagi i familiari. Questa l’unica motivazione sostenuta da Rossi.
Abbastanza riduttiva, ed a tratti goliardica, la strategia che il primo cittadino accetta passivamente per la comunità che rappresenta.
Ma, a ben pensare, l’assistenza ai cittadini positivi al COVID ma con sintomi lievi presso il proprio domicilio era alla base delle tanto famigerate USCA.
Già dal mese di marzo, la Regione avrebbe dovuto istituire presso le AA.SS.LL. pugliesi le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (le USCA appunto) come previsto dal bollettino regionale del 19 marzo, rimasto purtroppo lettera morta. Eppure, come era prevedibile nella seconda ondata della emergenza sanitaria, le USCA si sarebbero tradotte in un grande vantaggio in terminini continuità ospedale-territorio e potenziamento dell’assistenza domiciliare.
Come mai il sindaco Rossi è sempre inerte rispetto alle indicazioni regionali? Come mai lascia che la sanità del territorio, ormai al collasso, finisca nel baratro e trascini con sè anche i cittadini?
Il sindaco di una città, in qualità di massimo esponente politico per la sanità locale, dovrebbe far sentire la sua voce e battere i pugni sui tavoli regionali pretendendo considerazione per la propria città, miseramente ignorata e ultima nella lista delle priorità del governo regionale.
Dovrebbe pretendere l’equità d’accesso alle cure e la qualità delle stesse senza ‘se’ e senza ‘ma’.
L’ennesima caduta dal pero di Rossi è oggi davvero inammissibile considerato che a rischio è la salute dei brindisini
Possiamo davvero isolare un paziente, risultato positivo al Civid ma asintomatico, lasciandolo al suo destino privo di assistenza alcuna?
Certo, purché non contagi i familiari. Questa l’unica motivazione sostenuta da Rossi.
Abbastanza riduttiva, ed a tratti goliardica, la strategia che il primo cittadino accetta passivamente per la comunità che rappresenta.
Ma, a ben pensare, l’assistenza ai cittadini positivi al COVID ma con sintomi lievi presso il proprio domicilio era alla base delle tanto famigerate USCA.
Già dal mese di marzo, la Regione avrebbe dovuto istituire presso le AA.SS.LL. pugliesi le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (le USCA appunto) come previsto dal bollettino regionale del 19 marzo, rimasto purtroppo lettera morta. Eppure, come era prevedibile nella seconda ondata della emergenza sanitaria, le USCA si sarebbero tradotte in un grande vantaggio in terminini continuità ospedale-territorio e potenziamento dell’assistenza domiciliare.
Come mai il sindaco Rossi è sempre inerte rispetto alle indicazioni regionali? Come mai lascia che la sanità del territorio, ormai al collasso, finisca nel baratro e trascini con sè anche i cittadini?
Il sindaco di una città, in qualità di massimo esponente politico per la sanità locale, dovrebbe far sentire la sua voce e battere i pugni sui tavoli regionali pretendendo considerazione per la propria città, miseramente ignorata e ultima nella lista delle priorità del governo regionale.
Dovrebbe pretendere l’equità d’accesso alle cure e la qualità delle stesse senza ‘se’ e senza ‘ma’.
L’ennesima caduta dal pero di Rossi è oggi davvero inammissibile considerato che a rischio è la salute dei brindisini
Livia Antonucci
Coordinatrice cittadina Forza Italia Brindisi
Coordinatrice cittadina Forza Italia Brindisi