Dalla Fiera del Levante l’appello del Presidente Ambrosi al Premier Conte di accorpare (anche) la Camera di Commercio di Brindisi: “Non penalizzare chi ha rispettato la legge”
BRINDISI – Il Presidente della Fiera del Levante e della Camera di Commercio di Bari, Alessandro Ambrosi, nel discorso inaugurale della Fiera ha chiesto al Governo di andare avanti con la riforma di accorpamento delle Camere di commercio, di fatto schierandosi apertamente contro la battaglia intrapresa dalla Camera di commercio di Brindisi. Di seguito lo stralcio dell’intervento.
“Le Camere di Commercio possono svolgere un ruolo utilissimo di catalizzatore a livello locale, di raccordo tra i diversi soggetti per coordinarne gli interventi ed evitare inutili dispersioni. Punto privilegiato di ascolto e di interpretazione delle istanze delle imprese per dare voce soprattutto a quelle più piccole; collegamento, grazie alle associazioni di categoria, tra territori e reti globali; punto di ideazione e di animazione di nuove progettualità, di raccordo tra le linee di intervento del Governo e di tutte le Istituzioni e la miriade di piccole e micro imprese.
E permettetemi di fare un ringraziamento al Governo e al Presidente del Consiglio per la disposizione inserita nel decreto di agosto sulle Camere di commercio.
Parlo dell’articolo 61 Presidente, Sig. Ministro Patuanelli, che fissa il termine ultimo per completare gli accorpamenti e restituisce certezza sulla conclusione del percorso di riforma degli enti camerali che va avanti da ben 5 anni.
Nonostante la riforma abbia avuto il via libera dalla Corte Costituzionale sono stati presentati al Senato alcuni emendamenti che puntano a lasciare tutto come prima, anche da chi ha sostenuto negli anni questa riforma avviata ormai nel 2014.
La difesa degli interessi locali non può bloccare questo percorso che ormai è andato avanti e ha portato all’accorporamento di 46 Camere di commercio.
Così si penalizzerebbero quelle Camere che hanno rispettato la legge e, con sacrificio, hanno proceduto alle fusioni.
Concludere il riordino significa dare sicurezze alle Camere di commercio, proprio in un momento in cui le imprese ne hanno più bisogno.
Ci auguriamo davvero che questa disposizione rimanga inalterata nell’esame parlamentare e non ci siano modifiche ulteriori e soprattutto ulteriori proroghe”.