E se invece il passo indietro lo facesse Emiliano dato che non lo vuole nessuno? Basta con il “Franza o Spagna purché se magna”
Le Marche al PD, la Puglia al M5S: poi si può iniziare a intavolare una trattativa…
Secondo quale criterio il M5S dovrebbe bere la cicuta Emiliano, non è ancora chiaro. Il governatore uscente è inviso all’interno del PD e si ritrova ricandidato sol perché detiene la segreteria regionale del partito. Se è mal digerito dal centrosinistra, allora, non si comprende perché il M5S pugliese, che ha fatto della demolizione di Emiliano il proprio tratto distintivo, dovrebbe allearsi con il nemico giurato.
In realtà, il comportamento della candidata presidente del M5S Antonella Laricchia è estremamente apprezzabile, perché mette un punto fermo a una giostra che non fa altro che allontanare i cittadini dalla politica. Che gioco è, infatti, quello di correre ad allenarsi con chi si pone agli antipodi del proprio credo e modello politico? È un gioco che somiglia tanto all’espressione “Franza o Spagna purché se magna”… Ed è una pratica che non può più andare avanti, perché rappresenta il più becero e stucchevole compromesso politico.
Venendo a noi, anche il PD brindisino flirta da un po’ di tempo con il M5S locale. Al momento senza risultato. Ma che serietà esprimerebbero un Serra o una Laricchia se appoggiassero un Rossi o un Emiliano, con i quali si è registrata una costante diversità di vedute e, a Brindisi più che in Regione, anche di visione?
Ecco allora che la resistenza della Laricchia diventa uno snodo politico fondamentale, perché mette un punto fermo su una pratica demenziale e invita a ragionare se sia davvero questa la politica che vogliono i cittadini.
Le urne daranno una prima risposta, e allora il PD scoprirà se l’arroganza insensata con la quale si sta ponendo avrà pagato dividendi o meno. Ma per chiedere un passo indietro ad Emiliano c’è ancora tempo…