Torre San Gennaro, l’Autorità di Bacino aveva segnalato il pericolo di fenomeni di allagamento
L’imponente temporale che ha provocato danni e allagamenti nella marina di Torre San Gennaro, ha riacceso il dibattito, e soprattutto le polemiche, sui lavori di riqualificazione delle marine di Torchiarolo.
Il progetto esecutivo approvato nel 2016 e successivamente sottoposto ai pareri degli Enti preposti, per quanto riguarda la marina di Torre San Gennaro si articola principalmente su quattro zone.
PIAZZA GARIBALDI
Si prevede la sostituzione della pavimentazione bituminosa con pavimentazione con materiale eco-compatibile e realizzazione di arredo urbano e piantumazioni.
WATERFRONT TORRE SAN GENNARO (lungomare)
In questa zona è stato riqualificato il sistema viario esistente, realizzata una pista ciclabile, una nuova rete di pubblica illuminazione a LED e arredo urbano (cestini, panchine, bagni e docce pubbliche, bacheche informative, rastrelliere per biciclette).
ZONA PESCATORI
Il progetto ha visto lo smantellamento della pavimentazione bituminosa che è stata sostituita con pavimentazione in masselli e la realizzazione di una pista ciclabile.
È stato eliminato invece il banchinamento dello scivolo a servizio delle imbarcazioni da pesca, la realizzazione della struttura per il mercato del pesce, i pontili e le attrezzature collegate.
Il parere negativo degli Enti preposti ha evidenziato che l’assenza di idonee opere di ingegneria marittima in grado di proteggere il tratto di costa, renderebbe qualsiasi opera soggetta all’azione del mare e delle mareggiate.
AREA UMIDA QUATINA E VIALE DELLE DUNE
Anche in questa zona è stata smantellata la strada carrabile esistente, sostituita da un percorso ad uso ciclabile e pedonale.
L’area umida della Quatina invece sarà interessata da interventi di rinaturalizzazione dell’area, volti alla ricostituzione del collegamento tra il cordone dunale e la palude.
Il progetto di riqualificazione, ancora in fase di ultimazione, come detto è stato oggetto di polemiche, soprattutto da parte delle attività commerciali, riguardo tempi e modalità di esecuzione dei lavori. Se da un lato il cambio di amministrazione non ha aiutato, dall’altro la mancata chiarezza e trasparenza ha sicuramente acuito il malcontento.
Un’insoddisfazione che si è trasformata in rabbia dopo il temporale di Mercoledì 5 Agosto, che ha provocato l’allagamento di diverse strade di Torre San Gennaro e del Piazzale del Presepe, con l’acqua che ha defluito verso il Viale delle Dune.
Un evento sicuramente eccezionale, con una pioggia abbondante che si è concentrata in brevissimo tempo, ma che certamente ha messo in evidenza problemi di deflusso delle acque.
In una zona che per propria natura è un’area alluvionale, che non prevede per l’intera area, un sistema di raccolta delle acque pluviali (fogna bianca e vasche di raccolta prima e seconda pioggia) gli unici deflussi naturali infatti sono rappresentati degli accessi al mare, cui è naturalmente confluita tutta l’acqua piovana che come rivoli in piena, dalla viabilità perpendicolare, è andata ad alimentare il corso d’acqua in cui si è inevitabilmente trasformato il Viale delle Dune .
Difatti era la stessa Autorità di Bacino a prescrivere, con riferimento al trattamento delle acque meteoriche, che fosse verificata la validità dell’opera di scarico, valutando sia il deflusso ordinario che quello straordinario. Nella relazione si evidenziava come una parte degli interventi fosse prevista in prossimità di canali interessati da fenomeni di allagamento. A fronte di queste criticità suggeriva la realizzazione di interventi idraulici per la messa in sicurezza delle aree allagabili e la predisposizione di adeguate misure di Protezione Civile, basate anche sull’uso di opportuna strumentazione e raccordate al Piano di Protezione Civile Comunale.
L’equilibrio idrogeologico di un’area richiede uno studio approfondito del territorio, che si basa su un delicato equilibrio tra intensità, portata degli eventi e capacità di risposta tramite canali e vasche di contenimento. Quando l’evento è eccezionale, come nel caso in questione, può capitare che questo equilibrio salti. La situazione a cui abbiamo assistito però solitamente si verifica con l’esondazione delle vasche o dei canali, ma in questo caso i problemi sembrano essere stati decisamente altri.
È giusto ricordare che l’opera allo stato attuale, non è completa ed ancora forse non ha visto compiutamente realizzato tutto quanto rispondeva alle prescrizioni della Autorità di Bacino.
Agli amministratori l’onere di fare chiarezza, oggi e ad opera completa, al fine di dare risposte a cittadini e commercianti, sia che si tratti di un banale errato studio delle pendenze, di sviste progettuali o semplicemente di eccezionalità degli eventi, o ancora di una concomitanza di situazioni a cui poter ancora porre rimedio.
Luigi Epifani