Formatori CPI. Bozzetti (M5S): “Dalla legge istitutiva dell’Arpal ci battiamo per salvaguardarli, ma si continua a navigare a vista”
BRINDISI – “Da due anni, ovvero dall’approvazione della legge istitutiva dell’Arpal, chiediamo certezze per il futuro dei formatori professionali pugliesi, dipendenti degli enti di formazione e da impiegati nei Centri per l’Impiego, grazie a una convenzione con l’Agenzia Regionale che scadrà a ottobre. Parliamo di una platea originaria di oltre 200 professionisti, che con i pensionamenti previsti arriveranno ad essere un centinaio a gennaio 2021 e circa una sessantina nel 2022, ma che rischiano di ritrovarsi senza lavoro dopo anni di servizio nei CPI. Formatori che hanno visto accolte solo in parte le nostre continue richieste all’assessorato, infatti è stata prevista una premialità nei bandi di concorso pubblicati dall’Arpal solo per chi ha più di 18 anni di servizio. Per gli altri c’è una rassicurazione generica dell’assessore Leo sul fatto che nessuno resterà fuori. Noi ce lo auguriamo ma ci sembra davvero troppo poco. Che fine ha fatto la graduatoria a punteggio che avrebbe dovuto essere inserita nei bandi per chi già lavorava nei Centri o la riserva per questi lavoratori? Perchè in altre Regioni è stata prevista?”. Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti a margine delle audizioni richieste dalla UIL Scuola Rua Puglia sulla situazione in cui si trovano i formatori dipendenti degli enti di formazione professionali impiegati nei centri per l’impiego.
“Nel 2018 – continua Bozzetti – avevamo presentato emendamenti al disegno di legge che istituiva l’Arpal per salvaguardare i formatori professionali tenendoli all’interno della istituenda Agenzia regionale politiche attive per il Lavoro, bocciati dalla maggioranza dopo il parere negativo della Giunta. Sia in Commissione che in Consiglio l’assessore Leo, dopo aver bocciato le nostre proposte aveva preso l’impegno di lavorare nella direzione di un nuovo bando proprio a sostegno delle funzioni dei CPI utilizzando, tra l’altro, premialità ed una graduatoria a punteggio che tenesse in considerazione l’esperienza ed i requisiti acquisti dai formatori che avevano già lavorato nei Centri per l’Impiego. Impegno purtroppo disatteso e oggi ci ritroviamo con generiche rassicurazioni sul fatto che questi operatori non saranno azzerati al termine della convenzione. Rassicurazioni che sicuramente non bastano a noi, ma soprattutto ai formatori, che a due anni dall’istituzione dell’Arpal si ritrovano come il primo giorno. Anche per questo motivo c’è bisogno di un cambiamento radicale in Regione Puglia, con persone che diano risposte certe e responsabili a tutte le categorie”.