Boa Gialla, per il Comune il progetto viola la normativa regionale: “L’agriturismo non può essere realizzato su nuovi manufatti”
BRINDISI – Continuano i disagi per i fruitori della spiaggia di Boa Gialla, costretti a lasciare l’auto sulla strada, oggi addirittura sulla complanare, e impossibilitati a rifocillarsi presso un bar/ristorante o a usufruire di bagni.
I privati, dal canto loro, non vogliono accontentarsi di riprendere l’attività di parcheggio di auto senza avere in aggiunta la possibilità di offrire servizi tipici di uno stabilimento balneare, come accadeva in passato.
Il Comune il 2 luglio ha inviato una nota ai proprietari dei terreni in questione ricordando come sull’area siano state realizzate negli scorsi anni opere abusive sulle quali pende un’ordinanza di demolizione e ponendo eccezioni sul nuovo progetto presentato, il quale prevede la realizzazione da parte dei privati di un agribeach, così da arginare il vincolo di destinazione d’uso dell’area, che si configura come agricola.
La domanda che sorge spontanea è: come ha fatto quell’area ad essere adibito per anni a stabilimento balneare?
Fatta questa digressione, il progetto presentato dalla famiglia Conte prevede la realizzazione di un agriturismo, di un’area ristorazione da 80 posti tavoli, di un’area relax, s di servizi igienici, di un’area camper e/o bungalow, di un appezzamento di orticole da campo e di due piscine, oltre ovviamente ad un’area parcheggio.
Dove sorge il problema leggendo la nota di risposta del Comune? Principalmente dalla circostanza che la legge regionale consente attività agrituristica su fabbricati già esistenti nell’azienda agricola. L’ufficio Urbanistica ha rilevato però che l’intervento progettato non si configura come attività agrituristica in quanto è prevista l’installazione di nuovi manufatti e l’utilizzo dell’area a parcheggio, entrambi non contemplati nella normativa regionale. Inoltre, anche l’attività di somministrazione di cibi richiede alla base l’esistenza di locali dove effettuarla, e non la realizzazione di nuove strutture, seppure precarie.
Insomma, per il Comune, la normativa regionale non contempla la possibilità di svolgere attività di agriturismo in nuove strutture ma solo in quelle già esistenti.
Il Sindaco ha scritto pubblicamente che il Comune ha spiegato ai privati quale procedura seguire. Adesso la palla tocca a loro.