BRINDISI – Lotta senza quartiere dei Carabinieri Forestali contro il fenomeno della gestione abusiva di rifiuti, in tutta la provincia ed in particolare intorno al capoluogo. L’ obiettivo della campagna di controlli è quello di spezzare la catena di raccolta e trasporto illegale di materiali di ogni genere, anche pericolosi, per lo più destinati all’ abbandono nelle campagne, quando non possono essere recuperati “in nero” (rottami e metalli in genere).
L’ ultimo di una lunga serie di episodi è stato il fermo di un motocarro, da parte di una pattuglia del Nucleo Investigativo (NIPAAF) del Gruppo Forestale di Brindisi, in località Torre Testa, lungo la strada litoranea a Nord di Brindisi, una zona notoriamente martoriata dagli abbandoni di rifiuti.
Il conducente del motocarro, M.C. di anni 42, pregiudicato, è risultato al controllo sprovvisto di patente di guida, perché mai conseguita; è stato quindi deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi, poiché recidivo per la stessa violazione, prevista dall’ art. 116, commi 15 e 17 del Codice della Strada.
Il mezzo di trasporto, carico di rottami di ferro, carcasse di lavatrici, plastica, vetro, legno e lamiere, non è risultato essere iscritto alla Sezione regionale dell’ Albo nazionale dei gestori di rifiuti, requisito indispensabile per poter esercitare l’ attività; è stato quindi sottoposto a sequestro penale preventivo, per la successiva confisca che il giudice vorrà disporre.
Naturalmente, non è stato esibito alcun documento giustificativo del carico e del trasporto (leggi “formulario di identificazione dei rifiuti”, dove sono annotati i conferenti dei rifiuti, il percorso, peso e caratteristiche del carico, destinazione). Pertanto è stato addebitato anche il reato di gestione illecita di rifiuti, di cui all’ art. 256, comma 1, del Decreto legislativo n. 152 del 2006 (“Testo Unico Ambientale”).
Il motocarro, tra l’ altro, è risultato di proprietà di persona, A.U., già nota e denunciata dai Carabinieri Forestali per lo stesso reato; in questo caso gli è stata contestata una violazione amministrativa per incauto affidamento del proprio mezzo, ai sensi dell’ art. 116, comma 14, del Codice della Strada.
Quest’ ultimo caso ripropone il quadro che da tempo si è delineato agli investigatori del Gruppo Carabinieri Forestale di Brindisi: l’ esistenza di una rete, più o meno organizzata, che utilizza mezzi di trasporto per le varie fasi di gestione dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento, in modo trasparente ed illecito, parallelo a quello legale, con danno per gli operatori riconosciuti e soprattutto per l’ ambiente. I numerosi sequestri operati dai Carabinieri Forestali hanno sicuramente sottratto dalla circolazione tanti mezzi adibiti a siffatte attività illecite.
Il mercato illegale è alimentato soprattutto da privati, responsabili di cantieri edili, autoriparatori che, in barba alla disciplina di settore, ritengono di risparmiare sui costi di trasporto e smaltimento, a tutto danno della collettività, che vede degradare giorno dopo giorno l’ ambiente in cui vive, che, soprattutto d’ estate, conosce il diffuso fenomeno aggravante dell’ abbruciamento dei rifiuti abbandonati, con sprigionamento di miasmi nell’ atmosfera.