Argentieri: “Stiamo lavorando a un progetto per rendere il porto come il Lago d’Iseo”. Pinto: “Alberghi soldout per Battiti. Puntiamo forte sul turismo”
BRINDISI – Confronto fruttuoso quello tenutosi all’interno del rotocalco “L’Ora del confronto” tra il presidente di Federalberghi Brindisi Pierangelo Argentieri e l’assessore al Turismo Oreste Pinto. Il dibattito ha subito visto al centro la tematica della tassa di soggiorno introdotta dal Comune e avversata da Federalberghi. Pinto ha spiegato che l’80% dei turisti che pernottano a Brindisi lo fanno per lavoro, pertanto l’idea è quella di usufruire dei proventi della tassa, spesso pagata dalle aziende per le quali lavorano tali trasfertisti, per puntare forte sul turismo legato alle bellezze della città e attrarre/intercettare così, anche attraverso l’affidamento – con un bando europeo – di campagne di marketing a professionisti del campo, una fetta più consistente di vacanzieri che arrivano in gran numero nel Salento.
Un campo, quello del marketing, sul quale Brindisi deve lavorare parecchio, facendo emergere elementi identificativi della città che al momento sono latenti, tanto da non consentire al capoluogo messapico, come rilevato da Argentieri, di essere collocata ad oggi sulla mappa virtuale delle località turistiche. “Promuovo le mie strutture in lungo e in largo e riscontro che Brindisi non è conosciuta”, ha fatto notare Argentieri.
E a proposito di elementi identificativi del territorio, il presidente di Federalberghi, in quanto componente della Discovery, società attiva nel campo delle iniziative di promozione della città della quale fanno parte anche Teo Titi, Luigi Rubino e Giuseppe Danese, ha sottolineato come il progetto del Vinibus Terrae sia stato abbandonato perché ci si è dovuti arrendere alla circostanza che “alla città di Brindisi non frega niente della cultura del vino: la gente vuole solo mangiare e ascoltare musica”. Una constatazione amara, che pone una sfida alla nuova Amministrazione per ricalibrare un evento legato al vino che possa rendere Brindisi davvero riconosciuta per le eccellenze che operano nel campo della viticoltura.
Se è vero che lo sviluppo turistico della città passerà essenzialmente dal treno carico delle decine di milioni di euro destinati a Brindisi mediante il contratto istituzionale per lo sviluppo, è bene sottolineare come anche eventi di rilievo possano agevolare la conoscibilità della città e portare una boccata di ossigeno alle attività commerciali. A tal proposito, Battiti Live, il Medimex, l’Apulia Film Forum, così come successo per Taranto, potranno fungere da propulsore per il lungo processo di trasformazione economica che si para davanti alla città. Un esempio: l’assessore Pinto ha annunciato che per domenica gli alberghi cittadini sono soldout; di questi tempi, non è poco.
Puntare in alto, insomma, è la parola d’ordine che sembra accomunare in questa fase istituzioni e privati: prima la volontà di costruire un PalaEventi, adesso l’idea lanciata da Argentieri (sulla quale ci sta già lavorando) di posizionare nel porto interno pontili mobili che possano consentire di collegare le varie sponde del waterfront brindisino; un po’ sul modello di quanto realizzato sul Lago d’Iseo. Un luogo, quest’ultimo, non soggetto in verità a tutti i vincoli nei quali è ristretto il porto di Brindisi, con il Seno di Ponente sotto scacco della Marina Militare e il Seno di Levante occupato da crociere e di sovente anche da navi ro-ro. Il sogno sarebbe quello di contemperare le esigenze di tutte le parti e valorizzare finalmente la bellezza del porto interno con un elemento che lo renderebbe unico e che certamente attirerebbe turisti a iosa. Resterà un sogno?
Andrea Pezzuto