BRINDISI – Come volevasi dimostrare l’incontro di oggi in Prefettura con Sindaco di Brindisi, Versalis, Arpa, Ministero dell’Ambiente e sottosegretario del Mise Alessandro Todde sancisce, se ce ne fosse stato bisogno, che l’ordinanza di chiusura degli impianti di Versalis/Eni emessa dal Sindaco Rossi è stata una sceneggiata teatrale, forse per dare un assist elettorale al Presidente Emiliano che invece si è trasformato in un comico autogol, oltre che un maldestro modo per recuperare un po’ di visibilità mediatica e consenso ormai ai minimi termini. Il sindaco emetteva ordinanza di chiusura impianti denunciando disastri ambientali, chiedendo investimenti di Versalis/Eni sull’impianto di Brindisi, chiedendo impegni al Governo per la così detta decarbonizzazione ed un tavolo tecnico con Versalis.
Scopriamo nell’incontro di oggi che: Versalis/Eni confermano 100 milioni di investimenti nell’impianto di Brindisi (torcia a terra, aggiornamenti e opere manutentive funzionali all’impianto) e rigetta qualsiasi responsabilità sugli sforamenti emissivi di benzene rilavati dalla relazione preliminare di Arpa durante la fermata dell’impianto di craking; il dirigente del Ministero dell’Ambiente responsabile AIA del Ministero dell’Ambiente afferma che ci può essere una richiesta di revisione AIA da parte del Sindaco ma solo se adeguatamente motivata (ad oggi i motivi sono sconosciuti) e che rispetto al quadro normativo esistente non vi è un problema ambientale (le emissioni di benzene rilevate rientrano nei limiti previsti dalla norma) semmai sanitario, il tutto confermato dalla Relazione sulla Qualità dell’aria di Arpa che evidenzia che il rispetto dei limiti di qualità dell’aria previsti (il citato D.Lgs 155/2010), recepimento di analoga normativa europea, sia per quanto riguarda il limite giornaliero del PM10 che quello annuale del benzene, sono riferiti esclusivamente alla valutazione di aspetti di carattere ambientale e che la stessa non contiene elementi di valutazioni di carattere sanitario che restano di esclusiva competenza delle Aziende Sanitarie Locali: peccato che l’Asl di Brindisi su questa vicenda non è stata mai interpellata né da Arpa tanto meno dal Sindaco; il sottosegretario al Mise Alessandra Todde dichiara che nei confronti del territorio di Brindisi c’è una grande attenzione con due tavoli aperti riguardanti la così detta decarbonizzazione ed il porto con tutte le sue attività ad esso speculari; il sindaco chiede oggi un tavolo tecnico che nel 2018 rifiutò.
Ricapitolando per ordine: impegni già assunti e rispettati da Versalis in ordine ad investimenti sul territorio, le emissioni di benzene rientrano nei limiti normativi, il Governo ha aperto due tavoli istituzionali per Brindisi (porto e decarbonizzazione); e da ultimo Rossi chiede oggi un tavolo tecnico a Versalis/Eni che nel 2018 snobbò! Se non stiamo su “Scherzi a parte” stiamo a “La sai l’ultima”.
Tutta questa pantomima sulla pelle di 2200 lavoratori, spaccando una Città tra chi reclama giustamente il diritto alla salute e chi il diritto al lavoro, una guerra tra le parti fragili e deboli del tessuto sociale cittadino che pretendono rispetto per le loro legittime rivendicazioni, il tutto condito da uno sfrenato quanto irresponsabile pressapochismo post ideologico vetero ambientalista di sinistra di facciata da dare in pasto ad una piccola élite perbenista dalla doppia morale e a qualche consigliere folgorato sulle note di Bella ciao.
Sconfessato dal Governo, abbandonato dal suo alleato PD, commissariato dalla Regione, inviso al mondo produttivo ed associativo di rappresentanza sindacale e datoriale: Rossi l’unica cosa che può fare dopo la revoca dell’ordinanza è firmare le proprie dimissioni!
Massimiliano Oggiano
Capogruppo FdI
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi