Home Politica Eni-Versalis, intervista ad Amati: “Ordinanza di sospensione legittima solo in presenza di violazioni. Nessuno pensi di poter fare a meno della chimica”
Eni-Versalis, intervista ad Amati: “Ordinanza di sospensione legittima solo in presenza di violazioni. Nessuno pensi di poter fare a meno della chimica”
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Eni-Versalis, intervista ad Amati: “Ordinanza di sospensione legittima solo in presenza di violazioni. Nessuno pensi di poter fare a meno della chimica”

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BRINDISI – Per il Consigliere regionale del PD Fabiano Amati, un’ordinanza di sospensione di un impianto industriale è legittima solo in presenza di violazioni normative o dell’autorizzazione ambientale. Sembra pacifico, ma la vicenda Eni-Versalis si colora di sfumature varie che rischiano di generare una gran confusione.
“La stella polare da seguire – spiega Amati – sono le norme e le prescrizioni Aia, che un impianto industriale è obbligato a rispettare. In assenza di violazione delle stesse, qualsiasi ordinanza sarebbe contro legge”.
Già, ma come fare a comprendere se vi siano state effettivamente violazioni o meno? La multinazionale, infatti, nega addirittura qualsiasi responsabilità rispetto alle emissioni odorigene in atmosfera. Il cittadino comune, quindi, al momento può affidarsi soltanto alle dichiarazioni del Sindaco, che oltre a picchi di benzene, ha ventilato possibili violazioni delle prescrizioni Aia da parte della multinazionale. Il problema è che di queste violazioni non vi è traccia nella relazione preliminare di Arpa.
Secondo Amati, che oltre ad essere un politico attento è anche un avvocato, le violazioni, se ci sono, devono essere rilevate nelle relazioni tecniche o nei verbali delle Autorità ambientali, siano esse preliminari, cautelative o definitive.
Ma in quella relazione, molti non ravvedono nessun richiamo a superamenti dei limiti di legge delle emissioni né a violazioni da parte di Eni-Versalis.
“Un’ordinanza – chiarisce Amati – è un atto amministrativo e secondo il principio di legalità non può diventare un luogo ove si manifestino opinioni personali. O si basa su violazioni accertate, o è illegale”.
Né, secondo il consigliere Dem, è possibile utilizzare strumenti amministrativi per scopi politici o per richiamare l’attenzione su un territorio.
“Ambiente e salute – sottolinea Amati – sono temi talmente seri che non possono prestarsi alla lotta politica, magari per impaurire le persone e lucrare consenso politico, oppure per accedere a maggiore visibilità mediatica. Le istituzioni non sono sedi decentrate di partiti o movimenti politici, ma luoghi dove si persegue il bene delle persone rispettando le leggi”.
Rispetto al futuro di Eni-Versalis in questo territorio, il Consigliere regionale è categorico: “Io sono un sostenitore dell’eco-chimica, che è un processo di scoperte e applicazione delle nuove tecnologie per congiungere progresso e tutela della salute e dell’ambiente. Il mondo procede verso un’industria sempre più verde grazie ai notevoli miglioramenti tecnologici. L’ambiente e la salute non si tutelano tornando al passato e alle sue privazioni, ma accogliendo le novità della scienza e della tecnica. È interesse della stessa Eni-Versalis muoversi in questo senso, sia per sensibilità e sia per sopravvivere nel mercato globale. Se dunque Eni-Versalis non ha in mente di dismettere l’impianto di Brindisi, e ciò sarebbe comunque una nuova sciagura, sono certo che nel proprio Piano di adeguamento tecnologico abbia già previsto investimenti finalizzati ad utilizzare il meglio della tecnologia per ridurre sempre più l’impatto ambientale senza ridurre la produzione. Ovviamente nessuno può pensare – ammonisce in conclusione Amati – che si possa prescindere dall’industria chimica, che notoriamente è il modo più sicuro per ridurre la tossicità insita negli elementi naturali, per metterli con maggiore sicurezza al servizio del progresso. Alla condizione, ovviamente, che siano rispettate le leggi”.