Home Editoriale Luglio 2019: benzene 400 volte superiore. Sindaco, tifiamo per lei, ma perché tacque?
Luglio 2019: benzene 400 volte superiore. Sindaco, tifiamo per lei, ma perché tacque?
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Luglio 2019: benzene 400 volte superiore. Sindaco, tifiamo per lei, ma perché tacque?

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BRINDISI – Il merito del Sindaco Rossi è stato quello di aver posto un’attenzione senza precedenti sui problemi legati al rapporto tra la città, la zona industriale e i lavoratori che ivi lavorano. La soglia dell’attenzione si è alzata notevolmente, con i cittadini che vivono con maggiore consapevolezza questa situazione, e soprattutto con le istituzioni sovraordinate che finalmente non potranno far finta che non esista un caso Brindisi. Emiliano stesso, che della battaglia ambientale per Taranto ne ha fatto una ragione di vita politica, parlando di Brindisi ha sempre posto in rilievo il fatto che qui le cose andassero meglio rispetto a Taranto, che qui le aziende sono più disciplinate e responsabili. Vero, ma fino a un certo punto, perché se scorriamo le pagine della storia remota e recente del petrolchimico e delle centrali a carbone attraverso le indagini e sentenze, possiamo verificare come la storia di Brindisi e della sua zona industriale sia stata costellata da malattie e morti, soprattutto dei lavoratori e dei residenti nelle aree attigue agli impianti. Allora ben venga questo scuotimento, questa voglia di uscire dall’opacità che ha spesso caratterizzato i rapporti tra le multinazionali, gli enti locali e le varie organizzazioni datoriali e di categoria.

Rossi sta provando a scrostare quella patina di opacità: si spera in maniera chirurgica e non sbracciando a vacante, perché il rischio, davanti alle concentrazioni di benzene che continuano ad essere registrate in questi giorni e ad una seconda ordinanza che sembra più forzata della prima, è che si spacchi il tavolo delle trattative, e questo rappresenterebbe l’anticamera di una sconfitta per la città. Ma siamo certi che l’interesse di tutti, che è quello di contemperare al meglio salute e lavoro, sfocerà inevitabilmente in un nuovo patto più soddisfacente.

Il Sindaco ci consenta però di porgli una domanda: il problema sono le emissioni odorigene o le emissioni di inquinanti? Lo diciamo perché, da una relazione Arpa del 30 luglio 2019, apprendiamo che la centralina Sisri, alle ore 19, segnava una concentrazione di benzene pari a 48 microgrammi per metro cubo. Un numero stratosferico, che secondo quanto abbiamo imparato in questi giorni, equivale a oltre 400 volte il dato solito registrato dalle centraline. Tra l’altro, alle 18 di quel giorno la centralina registrava concentrazioni di benzene pari a 37, ovvero un numero pari a quanto è stato rilevato come valore massimo – nei giorni precedenti l’ordinanza – dalla centralina mobile di Micorosa.

Quel 30 luglio, secondo Arpa, non erano state segnalate sfiammate dalle torce del petrolchimico, ma presso l’impianto Eni-Versalis erano comunque in corso attività di scavo per il riposizionamento della linea di processo di benzina da cracking.

La domanda è allora la seguente: il Sindaco era a conoscenza di questa relazione? È stato corretto che i brindisini, ed in particolare i lavoratori della zona industriale, non siano stati messi al corrente di quanto stava accadendo?

Adesso finalmente il Sindaco, grazie alla sua voglia di risolvere la problematica (semmai sia possibile sciogliere definitivamente problemi con i quali l’umanità convive dall’Ottocento), potrà piantare gli opportuni paletti godendo dell’attenzione di interlocutori qualificati.

Noi facciamo il tifo per lei, Sindaco, perché significa fare il tifo per Brindisi.