Just Transition Fund. M5S: “Presentati emendamenti per aumentare la dotazione del fondo per poter inserire area di Brindisi”
BRINDISI – “Ringrazio gli europarlamentari del M5S Furore, D’Amato e Gemma che hanno presentato emendamenti per far sì che anche l’area di Brindisi abbia la possibilità di ricevere le risorse del programma europeo Just Transition Fund, assieme alle già candidate Taranto e Sulcis. Così il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti. In questi giorni in sede di discussione del provvedimento in Parlamento Europeo il M5S ha chiesto che la dotazione del Fondo per il periodo 2021-2027 sia di 30 miliardi, per permettere ad altre realtà come Brindisi di potersi inserire. Il Fondo per una giusta transizione è stato creato per supportare azioni di riqualificazione nell’ambito della transizione verso un’economia verde a zero emissioni, come previsto dal Green Deal che la Commissione Europea ha varato.
“Risorse fondamentali – spiega Bozzetti – in vista della riconversione della centrale Enel, in modo da salvaguardare i livelli occupazionali e dare nuove prospettive di sviluppo attraverso progetti che vadano nella direzione delle energie rinnovabili. In questo modo si è cercato di rimediare alla mancanza del Governo ed in particolare del ministro per il Sud Provenzano per non aver inserito in prima istanza l’area di Brindisi nell’informativa inviata alla Commissione Europea. Il tempo per recuperare fortunatamente c’è ma c’è bisogno della convergenza istituzionale di tutti e a tutti i livelli.”
Per quanto mi riguarda – spiega l’europarlamentare del M5S Mario Furore – è indispensabile che più territori possano godere di questa transizione. Serve un impegno forte per contrastare gli effetti dell’inquinamento sul cambiamento climatico, e per questo abbiamo proposto che ci sia un tetto pari al 20% della quota totale per Stato Membro e che, qualora da parte di alcuni Paesi non ci sia un impegno a raggiungere la neutralità climatica il più presto possibile, metà della quota loro spettante sia non allocata. Chiediamo inoltre che questo fondo dia l’opportunità di creare posti di lavoro ecologici e sostenibili, con un impatto positivo sull’occupazione nel medio e lungo termine, e di sostenere economicamente e tramite formazioni chi subirà gli effetti della riconversione produttiva. Tutto questo in collaborazione con enti e autorità locali”.