Versalis chiude ma a Torchiarolo benzene 30 volte superiore a Brindisi: chi li avvelena?

BRINDISI – Qualcosa proprio non torna analizzando i dati delle centraline Arpa nel territorio brindisino. Se le concentrazioni di benzene nella zona di Micorosa (area attigua al petrolchimico) nei giorni delle sfiammate della torcia, giunte a valori fino a 300 volte superiori rispetto al solito, hanno lasciato immaginare al sindaco che l’inquinamento fosse riconducibile alla multinazionale, molto meno spiegabili sono altri dati.

Dicevamo di Micorosa: nei giorni in cui la concentrazione ha raggiunto in alcune ore picchi di oltre 30 microgrammi al metro cubo di benzene, la media giornaliera dell’emissione si è attestata a 3,8 (a fronte di un limite fissato a 5). Nel giorno dell’emanazione dell’ordinanza sindacale (il 20), invece, la media giornaliera è stata per Micorosa di 1,5.

Detto questo, qualcuno dovrebbe tutelare e dare risposte anche ai cittadini di Torchiarolo, che il giorno 21, ovvero primo giorno di arresto dell’impianto di Eni-Versalis, ha registrato una concentrazione media di 3,4 microgrammi al metro cubo. Diciamola meglio: a Torchiarolo, quando l’impianto era fermo, si è registrata una concentrazione di benzene 30 volte superiore a quella segnalata dalle centraline dislocate nel capoluogo.

Un fatto bizzarro, allarmante per i cittadini di Torchiarolo e che merita altrettanta attenzione. Tra l’altro, va evidenziato come anche a Brindisi, il giorno 24, la centralina del Terminal segnasse concentrazioni oltre 10 volte superiori al solito (come affermato daida Rossi, un valore normale oscilla tra 0,1-0,3). Così come va segnalato l’aumento di concentrazioni registrate a Francavilla il giorno 19 (1,4) e il giorno 16 (1,2); nello stesso giorno a Torchiarolo il dato sul benzene era di 2,1.

Come la mettiamo? Il Presidente della Provincia e l’ente comunale di Torchiarolo sono chiamati a una presa di posizione.