Sul sito dell’Arpa nessuno sforamento nei giorni incriminati: a che servono allora quelle centraline?
BRINDISI – Mai come in questo momento, nel quale il sindaco di Brindisi ha emesso un’ordinanza di sospensione dell’attività di un impianto industriale dopo due giorni di odori acri che hanno pervaso la città ed hanno allarmato la cittadinanza, viene in rilievo prepotentemente la necessità di una maggiore democraticità dei dati sulla qualità dell’aria. Coloro che risiedono in una città industriale come Brindisi, insomma, hanno il diritto di sapere cosa respirano, soprattutto in giorni in cui l’apprensione raggiunge livelli massimi. Invece accade che le centraline di rilevamento dell’Arpa, come si può evincere sul sito internet dell’agenzia regionale per l’ambiente, non segnalino nei giorni del 19 e 20 maggio scorsi (i giorni incriminati) nessuno sforamento dei limiti consentiti, né incrementi delle emissioni particolarmente degni di nota. C’è di più: i dati relativi agli IPA, idrocarburi policiclici aromatici, non risultano proprio disponibili, probabilmente per un malfunzionamento della centralina del Sisri.
Insomma, in attesa che i dati in possesso dei funzionari dell’Arpa giungano al Sindaco o alla Procura, una conclusione si può già trarre: i cittadini meritano un sistema di monitoraggio della qualità ambientale più capillare e trasparente, o comunque di conoscere in real time il risultato del lavoro di Arpa. D’altronde, questo è un impegno che era stato assunto anche in campagna elettorale.