BRINDISI – Appare davvero bizzarro, almeno per noi che non siamo addentro alle dinamiche dell’ASL di Brindisi, ciò che è accaduto con i reagenti. L’11 maggio, infatti, il direttore di presidio sanitario del Perrino ha informato che i tamponi per il personale medico non si sarebbero potuti effettuare dal 12 al 15 maggio perché erano stati esauriti i reagenti. Siamo tutti d’accordo che i reagenti non c’erano?
Bene, il 12 maggio la stessa Asl comunica di aver subito un furto di reagenti. Ma quali reagenti sono stati rubati se il giorno prima era stato comunicato che erano stati esauriti?
In disparte da questa vicenda, c’è poi da evidenziare il crescente malumore di una parte del personale medico che si sta facendo carico anche del lavoro dei colleghi in quarantena. E il malumore è accentuato dai tempi lunghi per l’esito dei tamponi. Basti pensare, infatti, che medici e infermieri risultati positivi il 23 aprile scorso e residenti in province diverse hanno avuto tempi di reinserimento lavorativo differenti. Un’infermiera della provincia di Lecce, infatti, dopo i 14 giorni di quarantena ha già ottenuto l’esito dall’Ufficio Igiene dell’ASL di Lecce, e adesso attende la decisione del medico competente del Perrino prima di rientrare in servizio. I medici e gli infermieri della provincia di Brindisi, invece, terminati i 14 giorni di quarantena, attendono ancora i tamponi per poter tornare al loro posto di lavoro e dare così manforte ai medici che da settimane sono sotto torchio.