Michele Emiliano, nel corso della trasmissione Contro Ora, ha parlato di mascherine, tamponi e spiagge libere.
“Noi non abbiamo introdotto l’ordine di mettere sempre la mascherina perché temiamo che queste mascherine, portate anche durante il cammino per strada, perdano la loro capacità di tutelare. La loro durata, infatti, è di 2-3 ore al massimo e si rischia poi di entrare in un locale, dove la mascherina serve maggiormente, e di non trovarla più efficace perché consumata dall’eccessivo utilizzo”.
“Io volevo fare i tamponi a tutto il mondo ma il professor Lopalco ha insistito per dissuadermi dicendo che si sarebbero anche potuti fare a tutti, ma un secondo dopo la somministrazione del tampone si sarebbero potuti infettare. Lui è ferreo su questo, anche perché dietro ai tamponi si cela un business”.
“In merito alla fruizione delle spiagge libere, l’idea potrebbe essere quella di un patto con i gestori degli stabilimenti balneari vicini i quali, a fronte degli aiuti che noi dovremmo dare a questo settore, perché dubito che il fatturato riesca a tenerli in piedi, forniscano in cambio un aiuto in termini di vigilanza, grazie anche alla collaborazione delle forze dell’ordine. Si cercheranno di gestire le spiagge libere facendo accedere meno gente, magari anche attraverso un turnover disciplinato tramite l’acceso per inziali del cognome o per data di nascita”.