Coronavirus. Consegnati alle postazioni di guardia medica della Puglia i kit di dispositivi di protezione acquistati con i 160.000 euro del taglio stipendi dei consiglieri del M5S
È iniziata questa mattina la consegna nelle postazioni di guardia medica della Puglia della prima parte di kit di dispositivi per la protezione individuale composti da mascherina ffp2, tute di protezione, gel igienizzante antibatterico per le mani e occhialini protettivi, acquistati dai consiglieri del M5S con 160.000 euro derivanti dal taglio dei loro stipendi.
“Entro domani – spiegano i pentastellati – consegneremo i kit alle guardie mediche e ai medici del territorio in prima linea in questa emergenza, che si sentono abbandonati a loro stessi. È di ieri la notizia di un medico che lavora in una postazione di guardia medica della provincia di Bari risultato positivo al Coronavirus, perché lavorava senza dispositivi di protezione individuale, che già sono carenti negli ospedali (in arrivo, sebbene in ritardo), ma praticamente assenti per i medici del territorio. Per questo abbiamo deciso di destinare a loro i DPI acquistati con il taglio dei nostri stipendi, anche se sappiamo che purtroppo sono tanti gli operatori sanitari che ne avrebbero bisogno”.
I kit vengono distribuiti nelle sei province pugliesi in base al numero di postazioni e alle guardie mediche presenti. Nel dettaglio 254 kit sono stati smistati alle 48 postazioni della provincia di Bari; 76 kit alle 10 postazioni della BAT; 102 kit alle 19 postazioni della provincia di Brindisi; 263 kit alle 58 postazioni della provincia di Foggia; 274 kit alle 62 postazioni della provincia di Lecce e 140 kit alle 25 postazioni della provincia di Taranto.
“Si tratta di una prima tranche – continuano i pentastellati – dell’ordine complessivo composto da 1100 tute protettive, 4400 mascherine ffp2 e 4400 gel igienizzanti antibatterici per le mani, 2100 occhiali di plastica. Presto arriveranno anche gli altri kit ordinati, che distribuiremo in modo da garantire a tutte le guardie mediche pugliesi almeno tre kit a testa. Non possono essere loro a pagare per i tagli scellerati alla sanità fatti nel passato. Vogliamo dimostrare che una politica che li ascolta e fa a meno dei propri privilegi, non solo in questa fase di emergenza, ma in maniera costante, è possibile. Un piccolo gesto per garantire loro maggiore sicurezza”.