BRINDISI – È stata presentata oggi a Palazzo Nervegna a Brindisi la sperimentazione avviata con il Comune di Brindisi su “Apollon – Environmental Pollution Analyzer”, un innovativo progetto che coinvolge la cittadinanza nel monitoraggio dell’aria e del rumore urbano utilizzando metodiche e tecniche nell’ambito dei big data e dell’Internet delle Cose.
Alla tavola rotonda “Monitoraggio dell’inquinamento urbano a basso costo: il progetto Apollon di monitoraggio scalabile con il sostegno dei cittadini” sono intervenuti: Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento; Roberta Lopalco, assessora all’Ambiente del Comune di Brindisi; Prisco Piscitelli, vice presidente della SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale); Anna Maria D’Agnano, direttrice dell’Arpa Brindisi; Andrea Lanzillotta di Corvallis spa; Gianluigi De Gennaro del laboratorio di sostenibilità ambientale dell’Università degli Studi di Bari. Ha moderato l’incontro Antonella Longo del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di UniSalento.
«La mia presenza qui oggi è legata all’importanza che l’Università del Salento attribuisce al progetto Apollon che rientra ampiamente nell’ambito del public engagement, uno degli assi portanti della Terza Missione su cui intende investire moltissimo il nostro Ateneo – ha sottolineato il Rettore Pollice. – Apollon, inoltre, sviluppa un aspetto fondamentale per la sensibilizzazione della società ai temi dell’ambiente: partendo da un’azione di monitoraggio ci fornisce i dati fondamentali per raggiungere obiettivi di sostenibilità e agisce attraverso il coinvolgimento diretto e la responsabilizzazione dei cittadini. La sua importanza, quindi, non è solo scientifica ma anche sociale e ambientale.
Essere qui a Brindisi è, inoltre, emblematico rispetto all’obiettivo che vogliamo perseguire: riportare l’Università del Salento a quella dimensione territoriale che le è propria e che ha individuato in Brindisi un polo di eccellenza per l’alta formazione, la cultura e l’innovazione. Per questo cercheremo di organizzare seminari, convegni e iniziative e di essere presenti stabilmente per dare impulso ad un processo di fertilizzazione di un territorio che sono convinto non ha ancora espresso tutto il suo potenziale.
Chiederò al Sindaco di avere la possibilità di utilizzare una stanza qui a Palazzo Nervegna che diventi una sede istituzionale dell’Università del Salento dove assicurerò la mia presenza una volta a settimana. Il resto del tempo lo spazio sarà presidiato da docenti UniSalento perché si ricostruisca un dialogo con la città e si creino rapporti duraturi».