Home Cronaca Divieto di balneazione su alcuni tratti della litoranea nord. Il sindaco: “Nessun allarme, ordinanza emanata ogni anno dal 2011″
Divieto di balneazione su alcuni tratti della litoranea nord. Il sindaco: “Nessun allarme, ordinanza emanata ogni anno dal 2011″
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Divieto di balneazione su alcuni tratti della litoranea nord. Il sindaco: “Nessun allarme, ordinanza emanata ogni anno dal 2011″

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Ecco quanto comunica la segreteria del sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna dopo un’ordinanza sindacale apparsa sul sito del Comune lo scorso 2 aprile. “Con sorpresa abbiamo constatato l’allarme sociale che si è registrato sui canali social nel pomeriggio di ieri, a valle della pubblicazione dell’ordinanza di interdizione alla frequentazione e balneazione su alcuni tratti del litorale nord di Brindisi. Da parte dell’Amministrazione comunale di Brindisi si ribadisce che tale provvedimento è la riedizione di analoga Ordinanza che viene emanata ogni anno a partire dal 2011, anno in cui l’Autorità di Bacino ha classificato alcuni tratti di costa a grave rischio geomorfologico.

In questo senso appare di ovvia lettura la constatazione che nessun Sindaco da allora ad oggi ha potuto esimersi dall’emanare la stessa Ordinanza, in carenza della quale il pubblico ufficiale sarebbe responsabile di eventuali danni a persone e cose che dovessero accadere.

L’occasione è utile per ricordare altresì che è in dirittura d’arrivo il completamento dello studio preliminare per la protezione della falesia, finanziato dal CIS (contratto istituzionale di sviluppo) che – una volta attuato – dovrebbe migliorare sensibilmente l’attuale condizione di erosione della costa.
In relazione alla fruizione delle spiagge libere si ribadisce che le limitazioni alla frequentazione e balneazione saranno segnalate a cura dell’Amministrazione Comunale di Brindisi, mentre per i lidi concessi le stesse procedure di messa in sicurezza, segnalazione e inibizione di alcune aree saranno a cura e spese dei gestori dei lidi, così come da prassi ormai consolidata”.

Questa, invece, l’ordinanza sindacale apparsa sul sito del Comune il 2 aprile.

“Con Ordinanza sindacale n. 18 del 28/03/2025 si è disposto il divieto di fruizione ad uomini e mezzi, e di balneazione lungo la fascia territoriale costiera e dell’entroterra marittimo classificati con pericolosità geomorfologica molto elevata – PG3, sino alla formale rideterminazione delle stesse perimetrazioni da parte della competente Autorità di Bacino, limitatamente alle fasce demaniali la cui gestione è delegata alla scrivente amministrazione, nell’ambito delle perimetrazioni, georiferite su base aerofotogrammetrica e satellitare, pubblicamente consultabili ed estraibili dal sito internet istituzionale all’indirizzo www.brindisiwebgis.it.

Dette perimetrazioni, consultabili al sito internet www.brindisiwebgis.it, sono inserite nello specifico strato tematico denominato: ”aree costiere delegate a pericolosità geomorfologica molto elevata, nonché indicate dai presidi segnaletici che ivi insisteranno, sono allegate alla presente ordinanza in formato pdf in scala nominale 1:2.000.
Il divieto dovrà applicarsi in ogni caso per un’estensione verso l’entroterra pari ad almeno tre volte e, verso mare, pari a due volte l’altezza della falesia (altezza calcolata come variazione nel tratto esaminato tra la quota massima del ciglio superiore e quella minima del piede).

Il divieto è altresì incombente per gli stabilimenti balneari. A tal riguardo tutti i conduttori degli stabilimenti balneari e/o dei servizi correlati alla fruizione del bene mare interessati dalla perimetrazione delle aree a pericolosità geomorfologica molto elevata – PG3, hanno l’obbligo di rendere interdette dette aree come sopra definite, collocando idonei manufatti e segnaletica inibitoria, delimitando e segnalando, inoltre, la “via sicura” di fuga dal pericolo.

La segnalazione del pericolo dovrà essere correlata all’instabilità della falesia, evidenziando il percorso fruibile da parte degli addetti allo stabilimento balneare ed ai bagnanti; tanto, facendo salvi i procedimenti autorizzativi che si dovessero rendere necessari per la collocazione degli stessi manufatti ai sensi di legge”.