“Sono un campione, non sono un criminale”. L’ex stella del basket Samuels arrestato per atti persecutori. Aveva giocato anche a Brindisi

Sabato scorso è stato arrestato a Milano per comportamenti minacciosi e persecutori nei confronti dei vicini di casa il cestista giamaicano 36enne Samardo Anthony Samuels, pivot nella stagione 2016-2017 della New Basket Brindisi. Secondo quanto emerso, l’ex stella del basket (che con l’Olimpia Milano aveva vinto lo scudetto del 2014) ascoltava musica alta e beveva alcolici mentre il suo cane, un molosso, girava libero in un cortile terrorizzando una famiglia del suo condominio, in zona Farini, nella parte nord della città, che si era rifugiata nel seminterrato del palazzo senza poter rientrare in casa e chiesto aiuto al 112.

All’arrivo dei carabinieri, pare che il 36enne (che in passato ha giocato anche nel campionato Nba con i Cleveland Cavaliers) si fosse difeso dicendo in inglese: “Sono un campione, non un criminale”. Oggi, 10 marzo, la sua scarcerazione è stata decisa dal giudice al termine di un processo avvenuto per direttissima.

La sera dell’arresto, i militari si erano trovati davanti una persona in evidente stato di alterazione. Samuels era stato quindi arrestato per atti persecutori e per aver violato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Lo scorso 13 febbraio, infatti, il Tribunale di Milano aveva emesso un ordine restrittivo da quella famiglia (marito, moglie e due figli di 10 e 14 anni) che sabato sera avrebbe terrorizzato per l’ennesima volta e che per tornare in casa ha dovuto aspettare l’intervento dei carabinieri.
A Brindisi il noto atleta giamaicano era arrivato in aeroporto il 22 marzo 2017, finendo alla corte di coach Sacchetti per 7 partite.