
Pordenone sarà la Capitale della cultura 2027. Brindisi apprezzata, ma il progetto non è stato premiato
di Marino Petrelli
Sarà Pordenone la Capitale italiana della cultura 2027. Lo ha annunciato Alessandro Giuli, ministro della Cultura, nella Sala Spadolini del ministero. Tutte le finaliste, dice il ministro, potranno accedere al progetto “Cantiere città”, che offrirà la possibilità di finanziare altre iniziative che non rientrano tra quelle presentate in questa edizione, l’undicesima, della capitale per la cultura. La commissione esaminatrice, all’unanimità, ha riconosciuto nel progetto presentato da Pordenone, una “grande valorizzazione culturale innovativa e inclusiva, capace di coniugare tradizione e novità con un ricco intreccio di patrimonio storico. Particolarmente apprezzato è stato il coinvolgimento diffuso nel legame tra la memoria storica, il territorio e futuro, il programma è ampio e articolato per l’intero anno ed è capace di attirare un pubblico diverso e stratificato, con grande riferimento ai giovani e alle nuove tecnologie”. “La strategia economia su cui si basa la candidatura è solida e prevede una partecipazione dinamica e inclusiva”, conclude la motivazione della commissione il cui giudizio è risultato “eccellente”.
Domani il Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, terrà una conferenza stampa, alle ore 11, nella sala Mario Marino Guadalupi di Palazzo di Città per commentare il risultato. Il primo cittadino, presente oggi a Roma, illustrerà come intende portare avanti la visione di città delineata nel dossier di candidatura.
Davide Maria Desario, presidente della commissione esaminatrice, ha sottolineato come “il viaggio nella bellezza e nella ricchezza delle tradizioni italiane sia stato un momento di grande arricchimento. La commissione ha analizzato i dossier, uno a uno, e ci hanno arricchito culturalmente. Le dieci città finaliste con i loro progetti hanno mostrato visione e valorizzazione del proprio territorio, realizzando ognuna un programma ricco di arte, cultura e grande senso di squadra che ha unito campanili e ideologie diverse anche all’interno delle singole candidature. Vince una sola, ma gli altri nove progetti non meritano di essere dispersi. Come commissione avanziamo una proposta: oltre al progetto vincitore, dare un riconoscimento economico e morale anche alle altre finaliste, come una sorta di rimborso ma anche per essere arrivate alla finale. Tutte le città fanno la nazionale, vanno ascoltate e soprattutto aiutate”.