Home Editoriale MSC: occasione di sviluppo o operazione per tenere lontani “competitors” occupando aree demaniali funzionali? Il silenzio della politica locale
MSC: occasione di sviluppo o operazione per tenere lontani “competitors” occupando aree demaniali funzionali? Il silenzio della politica locale
0

MSC: occasione di sviluppo o operazione per tenere lontani “competitors” occupando aree demaniali funzionali? Il silenzio della politica locale

0

L’oggetto della concessione nei porti di Bari e Brindisi riguarderà aree e beni demaniali, funzionali alla gestione dei terminal crociere e dei servizi ai crocieristi, ma non le banchine operative, il cui utilizzo rimarrà pubblico e regolamentato dalle istituzioni preposte. Tra Bari e Brindisi il canone della concessione sarà di 100.000 euro annui per 10 anni a fronte di un investimento di 2.200.000 euro (per i terminal di Bari e Brindisi) e di un canone di 1.000.000 di euro (in dieci anni), più i servizi di security, accoglienza, pulizie ed altro ancora. Il Comitato di gestione dell’Autorità portuale concederà quindi aree portuali e gestione di servizi a MSC passando attraverso il voto (favorevole) del delegato del sindaco Marchionna. A questo punto sarebbe interessante leggere cosa contiene il PEF (piano economico finanziario, al momento secretato) allegato e propedeutico al rilascio della concessione.

Questo documento (entrate e costi e punto di pareggio di MSC da dove – a fronte degli investimenti e dei costi di gestione – inizia a far utili) giustifica il tempo di concessione, il relativo canone ed il nuovo traffico crocieristico promesso! Da questo documento si evince infatti se come territorio abbiamo fatto un vero affare a “concedere” per 10 anni a MSC aree demaniali e servizi fondamentali per lo sviluppo dei traffici marittimi oppure se si è trattato di un vero e proprio regalo a un “colosso svizzero”. Risulta davvero difficile pensare ad un harakiri doloso del Comune di Brindisi anche in riferimento al fatto che le aree concesse a MSC (i due terminal del Seno di Levante) insistono sulle aree di interazione porto-città che avrebbero dovuto essere oggetto di pianificazione urbanistica liberando e restituendo alla fruizione pubblica quella parte di lungomare in continuità con viale Regina Margherita.

Eppure i fatti lo confermano. E non possono essere neanche i numeri trionfalistici degli arrivi delle crociere snocciolati da MSC che dichiara, senza nessun impegno reale, un progressivo incremento degli scali crocieristici che, nel 2030 dovrebbero raggiungere 232 toccate per Bari e 84 per Brindisi, per poi salire a 254 per Bari e 104 per Brindisi nel 2034, che possono aver convinto Marchionna ad assecondare i desideri di Bari, di Emiliano e di MSC. Come non può esserlo l’investimento di qualche centinaio di migliaia di euro per “sistemare” il monoblocco per i servizi di accoglienza in testata a costa Morena est. Il comune di Brindisi avrebbe dovuto e potuto rivendicare maggiore trasparenza e maggiore rispetto da parte dell’Autorità portuale sicuramente non esprimendo il proprio parere favorevole e lasciarsi in ultima analisi, ove le legittime richieste del territorio non dovessero essere assecondate, un ricorso alla giustizia amministrativa. Invece ha preferito “consegnarsi” ” sulla parola” a MSC senza nessuna tipo di garanzia. Il tutto nel silenzio più assoluto della politica locale.